“Sgorga dal sangue della decapitazione di Saturno lo split single Twin Serpent Dawn, dando vita al serpente bicefalo costituito da Malauriu e Fordomth, i quali rappresentano la nuova guardia del black metal occulto proveniente dagli abissi sulfurei della Trinacria. Il sorgere dell’alba nera ha inizio con questa release di oscurità asfissiante e dannazione”: queste le perentorie e minacciose parole con le quali viene presentato questo breve split, che vede coinvolte due bands decisamente attive negli ultimi anni, appunto Malauriu e Fordomth, e che vede la luce in formato cd per la nostrana Masked Dead Records, in edizione limitata a sole sessantasei copie, e in vinile 7” per la tedesca Black Mourning Productions, in edizione limitata a trecento copie, dando nuovamente voce alla scena estrema siciliana, da sempre prolifica fucina di realtà interessanti. Ad aprire le danze mortifere sono i Malauriu, band proveniente da Sciacca, capitanata dal chitarrista Schizoid ed attiva da circa un lustro, con alle spalle varie lavori, tra cui il debutto “Presagi Di Morte” del 2014 e il full length “Semper Ad Mortem Cogitantes” del 2017, fino ad arrivare all’ ep “Morte” del 2018 ed al più recente split “Teschi Ossa Morte” del 2019 in compagnia di À Répit, Inféren e Vultur.
Il sound dei Malauriu è sempre stato fedele agli stilemi del raw black metal, declinato tanto nella sua forma più brutale quanto seguendo un approccio più occulto e rituale: ed è proprio questo il sentiero seguito anche da “Ancient Spirits”, brano che esprime una vorticosa e violentissima brama di sangue incanalata però in strutture a loro modo cariche di groove (specialmente nella seconda parte della canzone), che rendono il caos evocato ancora più letale e maligno, sulla scia di certa scena polacca più recente: a mio giudizio si tratta di uno dei pezzi migliori, se non il migliore in assoluto, mai scritto dai nostri. Non è da meno il brano proposto dai Fordomth, band catanese nata nel 2013 e con all’attivo l’album di debutto “I.N.D.N.S.L.E. (In Nomine Dei Nostri Satanas Luciferi Excelsi)”, pachidermico concentrato di funeral doom sporcato da qualche rigurgito black, per certi versi vicino alla musica di gruppi come Evoken e Skepticism, che ha visto la luce (delle tenebre) sul finire dello scorso anno.
“The Chanting Void” invece è un brano molto più vicino alla furia del black necrotico e primordiale rispetto a quanto prodotto finora dal gruppo siciliano. Ma non si deve pensare ad uno stravolgimento radicale dello stile dei nostri, in quanto se la canzone nella prima parte è sicuramente legata agli stilemi del black metal più tradizionale, anche in questo caso, come per i Malauriu, contraddistinto da una nerissima aurea occulta, nella sua seconda parte rallenta vistosamente, risucchiando l’ascoltatore in un gorgo doom tanto catramoso quanto ossessionante e recuperando quelle che sono state finora le coordinate stilistiche della proposta musicale dei Fordomth. Anche in questo caso il livello qualitativo è assolutamente apprezzabile.
Diciamo che sia i Malauriu che i Fordomth hanno fatto del loro meglio in questo split, unendo le forze e trovando, per quanto provenienti da universi musicali differenti (ma comunque contigui), un punto di incontro sul terreno del metallo estremo dal flavour più esoterico e criptico. Una piccola chicca per collezionisti della quale, se riuscirete a reperirla, consiglio vivamente l’acquisto.