Esce per la sempre attivissima Hells Headbangers Records questo split, in formato lp 7” e in edizione rigorosamente limitata a 999 copie, che vede coinvolti due gruppi, Rotting Christ e Varathron, che ovviamente non necessitano di particolari presentazioni in quanto, senza mezzi termini e senza troppi giri di parole, hanno semplicemente fatto la storia del black metal ellenico ed internazionale, contribuendo a scrivere pagine fondamentali del genere e definendo (insieme ad altri, come i forse meno noti Necromantia e Thou Art Lord) le coordinate stilistiche di un trademark oscuro, melodico e mediterraneo, contrapposto al gelido e minimale sound scandinavo ma altrettanto affascinante e maligno, che ha fatto e continua a fare scuola. “Duality Of The Unholy Existence” si presenta quindi fin da subito come un’uscita di culto e destinata ai collezionisti più incalliti, anche perchè è la prima volta in assoluto che queste due bands, entrambe esordienti sul finire degli anni ottanta, uniscono le forze per dare vita ad uno split, peraltro proponendo entrambe un pezzo inedito, registrato specificamente per quest’uscita. Ad aprire le danze sono i Rotting Christ, reduci dal recente “The Heretics”, pubblicato qualche mese fa e per la verità non entusiasmante, considerati gli standard elevatissimi ai quali la band di Sakis e Themis Tolis ci ha da sempre abituato.
Ma si è trattato evidentemente di un momentaneo calo di ispirazione perché “Spiritus Sancti”, il pezzo contenuto in questa release, è davvero sopraffino: un black metal granitico, moderno e assolutamente curato negli arrangiamenti, un po’ sulla scia di quei due grandi lavori che rispondono ai nomi di “Sanctus Diavolos” e “Theogonia”, suonato in maniera impeccabile, potente, carico di groove e non privo di atmosfere sulfuree ed arcane, veicolate soprattutto dai mefistofelici cori in clean vocals che fanno la loro comparsa sottotraccia nella parte finale del brano. Tutti in piedi ed applausi.
I Varathron, anch’essi da poco sul mercato con l’assai convincente “Patriarchs Of Evil”, uscito nel 2018, non hanno certo voluto essere da meno rispetto ai loro illustri colleghi. Benché della line up originale sia ormai rimasto soltanto il leader e mastermind Stefan Necroabyssious, “Shaytan” è una canzone che ci riporta indietro fino ai tempi dell’iconico album d’esordio “His Majesty At The Swamp”, carica com’è di quel flavour magico ed occulto, veicolato anche e soprattutto dalle tastiere e dallo stacco acustico centrale veramente da brividi, e di reminiscenze derivanti direttamente dal più classico heavy metal ottantiano, da sempre tratti distintivi e caratteristiche peculiari del black metal greco.
Insomma, anche in questo caso applausi a scena aperta: e basterebbe anche soltanto il melodicissimo riff iniziale, facilmente memorizzabile e pregno di un’indefinibile ma palpabile aurea luciferina, per far gridare al miracolo. Siamo quindi di fronte ad un lavoro di indiscutibile e grandissima qualità: entrambe le bands si esprimono al meglio (anche se ho una piccola preferenza per “Shaytan”, ma si tratta in fondo solo del mio gusto personale), condensando in pochi minuti tutta la loro esperienza ed alcuni tratti salienti del loro inconfondibile sound, con un approccio più moderno per i Rotting Christ e più old school per i Varathron.
Non c’è molto altro da aggiungere: semplicemente, la classe non è acqua.