Ad Omega – Golden Age In Blasphemy

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A qualche mese di distanza dall’uscita del debutto “Luciferian Climax”, torniamo ad ospitare sulle nostre pagine virtuali i laziali Ad Omega, fuori con questo nuovo ep, per ora disponibile in formato digitale, che a breve verrà pubblicato anche in cd dall’etichetta russa Narcoleptica Productions, molto attiva in vari ambiti del panorama metallico estremo. Ad Omega al momento è un progetto personale del solo Noktvrnal (già nei Sethlans), dopo che l’altro membro, Phersu, ha lasciato la band, proprio una volta ultimato questo secondo lavoro. Per chi aveva ascoltato il precedente ep, “Golden Age In Blasphemy” potrà rappresentare in parte una sorpresa: da un lato infatti quest’ultima fatica è la prosecuzione naturale del disco precedente, dall’altro presenta al contempo elementi di diversificazione che mettono in evidenza una certa evoluzione stilistica e comunque la volontà di non ripetersi ed anzi di arricchire il proprio sound integrando influenze in parte nuove. Mi riferisco soprattutto ad una maggiore cura negli arrangiamenti e ad una struttura più complessa dei pezzi che presentano passaggi più intricati e inaspettati, unitamente ad una registrazione più professionale, che consente di apprezzare meglio sia gli intrecci chitarristici sia gli inserti di tastiera che spesso e volentieri fanno la loro comparsa e contribuiscono non poco a dare corpo all’atmosfera infernale che caratterizza il disco.

Intendiamoci però: non si tratta di uno stravolgimento radicale in quanto gli Ad Omega continuano di base a proporre un black metal ferale con una certa inclinazione melodica e squarci avvolgenti ed evocativi, che può essere accostato a tutta la tradizione scandinava e francese che in questi particolari sottogeneri vantano nomi di assoluto rilievo. Tuttavia non c’è alcun appiattimento su stilemi preconfezionati e, se da un lato i richiami a questo o quel gruppo sono percepibili abbastanza facilmente (se dovessi azzardare degli accostamenti, direi Emperor e Limbonic Art), dall’altro si intuiscono la tensione creativa e lo sforzo di proporre qualcosa di personale, il che è certamente da apprezzare, anche se la resa finale non risulta ancora completamente matura. Dopo la breve intro “Non Serviam”, l’opener “Lux(I)Fer” mette immediatamente in luce gli aspetti evidenziati: si tratta di una song avvolgente e feroce, spezzata da un buon break atmosferico e da passaggi più ragionati che mettono in mostra un piglio per certi versi progressivo, a dimostrazione di un songwriting più elaborato rispetto al recente passato. Piglio progressivo smorzato nella successiva “Heretical Path” (un godibile pezzo di black metal melodico abbastanza lineare e senza particolari sussulti), che riprende invece vigore nella conclusiva “Great Mother Lilith”, a mio giudizio la miglior canzone finora composta dagli Ad Omega.

Una suite di circa sette minuti di durata che procede con ritmi più cadenzati, senza tralasciare veloci frustate di furia assassina ma mantenendo un andamento costantemente composto, epico e magniloquente, come si conviene ad un inno dedicato alla regina degli inferi e sposa di Lucifero, con un ottimo gioco tra batteria, chitarra, tastiere e voce che si inseguono e si intrecciano, dando corpo ad un’atmosfera che odora davvero di zolfo. Gli Ad Omega sono sostanzialmente ancora agli esordi ma, pur non facendo gridare al miracolo, dimostrano anche con questa loro seconda fatica di avere alcune frecce al loro arco. Personalmente ritengo che per loro (o comunque per Noktvrnal, nel caso in cui il progetto dovesse restare una one man band) i tempi possano ormai considerarsi maturi per il full length di debutto, magari affinando ulteriormente la scrittura e la composizione, sulla scia di quanto fatto nei momenti più riusciti di questo “Golden Age In Blasphemy”.