La Sicilia, dall’ultimo decennio del secolo scorso ad oggi, ha continuato a sfornare con regolarità realtà più o meno interessanti nel panorama black, che hanno declinato questo genere musicale sotto varie angolazioni: molti di voi hanno sicuramente presente la mediterranean scene, che comprendeva gruppi anche piuttosto diversi tra loro, e l’instancabile attività svolta dalla Inch Productions, ma ci sono anche innumerevoli altre bands più legate ad una concezione tradizionale del genere, che fa riferimento direttamente alla Norvegia dei primi anni novanta e quindi a quel sound caratteristico, noto a tutti e universalmente incasellato nella così detta “second wave”. A questa seconda categoria appartiene Ancestral Kvltv, realtà palermitana che nasce come progetto solista di Valgoroth nel 2013 e lo stesso anno pubblica l’omonima demo di debutto, per poi partecipare l’anno successivo alla compilation “Trinacrium Vol. 1”, che vedeva la partecipazione appunto di varie entità “true black” dell’isola, tra cui Beasts Of Torah e Mystica Nox, progetti dello stesso Valgoroth. Ora, dopo qualche anno di silenzio, Ancestral Kvltv torna a far sentire la propria voce, dando alle stampe questo nuovo ep “Nomen Omen”, grazie alla collaborazione con la giovane etichetta canadese Nifhel Records. Si tratta di un concept incentrato sulla figura misteriosa di Raniero Alliata di Pietratagliata, nobile, esoterista ed entomologo italiano (la sua collezione di insetti, di oltre cinquecento esemplari, è conservata presso il Museo Regionale di Storia Naturale di Terrasini), vissuto tra il 1897 e il 1979, meglio conosciuto come “mago nero”, proprio per il suo interesse per l’occultismo, la teosofia, lo spiritismo ed in genere i fenomeni paranormali, interesse del resto assai diffuso negli ambienti aristocratici palermitani di inizio novecento.
Nonostante il suo nome sia poco conosciuto, fu una figura di riferimento per almeno due generazioni di intellettuali siciliani, tra cui Giuseppe Tomasi di Lampedusa, notissimo autore de “Il Gattopardo”, pur avendo trascorso buona parte della sua vita chiuso nella sua villa, a causa di una forte perdita al gioco. A questo substrato lirico, se vogliamo abbastanza originale, fa da contraltare una musica che invece di originale non ha nulla, sostanziandosi in un black metal di matrice squisitamente norvegese, classicissimo, incorrotto e tetragono nella sua fedeltà ai propri modelli di riferimento, che in questo caso vanno individuati soprattutto in primi Darkthrone e Gorgoroth, dai quali il nostro Valgoroth riprende sia il riffing gelido ed elementare, sia lo screaming acido e demoniaco, sia la struttura scarna dei pezzi, sia, infine, la registrazione zanzarosa ed approssimativa tipica del black metal underground.
Nulla di nuovo sotto il sole della Sicilia quindi, anche se bisogna dire che “Nomen Omen” è concepito come un prodotto destinato unicamente alla ristretta nicchia dei sostenitori ed amanti del genere e non pretende certamente di cambiare in alcun modo le carte in tavola, pago del proprio assoluto rispetto dei canoni tradizionali, qui scrupolosamente osservati, senza particolari variazioni sul tema. “Nomen Omen” è un disco che va valutato per quello che è: un prodotto artigianale di maniera ma comunque onesto e genuino. Quindi se avete voglia di scoprire un piccolo pezzo dell’underground siciliano e nel contempo riassaporare, magari per l’ennesima volta, atmosfere cupe ed oscure ben note e familiari, un ascolto potrebbe comunque essere consigliato. Nell’attesa magari di un lavoro sulla lunga distanza che faccia emergere maggiore personalità.