Apolion – Soundtrack For Empty World

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Apolion è un progetto solista italiano (abruzzese per la precisione), dietro il quale si cela il mastermind Mikevil, già in Endless Hollow e Sign Of Sysyphus, tra gli altri, attivo da ormai quindici anni e con alle spalle diversi lavori nei più vari formati. Sono infatti ben tre i full length pubblicati: “The Mute God Of Deaf Man” e “Hungry Of Souls”, entrambi risalenti al 2006, e il più recente “Death Grows Into Sperm”, che ha invece visto la luce nel 2009. Dopo questa uscita pare che il progetto sia stato messo momentaneamente in naftalina ed infatti bisogna attendere fino al 2017 per una nuova pubblicazione in casa Apolion, ovvero la demo “Structure”. Da qui in poi le uscite sono tornate ad essere regolari, con due ep e una compilation fuori in un paio di anni. Il tutto all’insegna del più grezzo e ruvido “harsh impudent black metal”, per usare la definizione che lo stesso Mikevil utilizza a proposito della propria musica e che in effetti riassume bene il contenuto della proposta e l’attitudine del progetto. Questo nuovo “Soundtrack For Empty World” è un ep che esce in formato digitale ed in venti minuti di durata racchiude cinque episodi interamente strumentali: un esperimento del genere era già stato fatto con la citata demo del 2017 e si tratta di una scelta a suo modo strana e coraggiosa, perchè, se è vero che siamo abituati ad ascoltare nella stragrande maggioranza dei casi black metal accompagnato da liriche e corrispondenti vocals (che spesso sono anche importanti, le une e le altre, nell’economia del disco), è anche vero che, in assenza del cantato, l’attenzione si sposta inevitabilmente soltanto sulla musica, consentendo magari di apprezzare meglio e fin dal primo ascolto alcune soluzioni sonore.

D’altra parte lo stesso titolo dell’opera lascia immaginare che sia stata concepita proprio come una sorta di colonna sonora (quindi senza intrusioni vocali), una specie di accompagnamento musicale per un mondo vuoto; un vuoto che in effetti nel black metal, e proprio in quello più iconoclasta e nichilista, potrebbe trovare la sua degna rappresentazione in note. I brani qui presenti si susseguono senza particolari trovate o chissà quale originalità, inanellando però una serie di buoni riff, rocciosi e taglienti quanto basta, che mettono in evidenza un piglio necrotico e delirante, oltre che mai sopite influenze punk e proto-black. Un black metal fieramente e coerentemente ancorato al passato e alla tradizione quindi, che rifugge da ogni modernismo e guarda con simpatia a gruppi come primi Carpathian Forest o certi Impaled Nazarene meno noisy oriented.

È ovvio che chi ascolta da tempo questo genere di nefandezze sonore avvertirà fin dal primo secondo una famigliare sensazione di “già sentito” ma senza che questa si traduca mai in un senso di noia, vuoi per la breve durata del lavoro che sicuramente ne favorisce la fruibilità, anche grazie ad una registrazione tutt’altro che confusionaria, vuoi per la freschezza di alcuni passaggi, specie quando la batteria accompagna la chitarra con il più classico dei tu-pa tu-pa, che sono un invito irresistibile all’headbanging. “Soundtrack For Empty World” è quindi un lavoro godibile, una sorta di sfogo personale, un’eruzione di energia che racchiude rabbia, sconforto e rancore nei confronti del mondo intero. Anche questo è black metal.