Gli ellenici Thy Darkened Shade, pur essendo attivi dal 1999, riescono ad approdare al debutto sulla lunga distanza soltanto nel 2012 con questo “Eternvs Mos, Nex Ritvs”, disco violento e carico d’odio, piuttosto lontano dalle atmosfere tipiche della classica scuola greca e maggiormente affine al sound freddo e tagliente di tanti gruppi norvegesi. In realtà si tratta di un lavoro dalle diverse sfumature perché, oltre che dal più canonico raw black metal (in questo caso più vicino ai Dodheimsgard prima maniera che ai Darkthrone), i nostri si lasciano ampiamente influenzare dal più cattivo ed incazzato thrash tedesco ottantiano, da reminescenze hellhammeriane e perfino da certo revival minimal-integralista di satyriconiana memoria. La proposta dei Thy Darkened Shade, pur sostanzialmente prevedibile (l’essenza old school rappresenta però anche il punto di forza del disco), riesce a mantenere alta l’attenzione grazie ad un muro sonoro devastante (ottima la prova dietro le pelli del batterista Maelstrom, che lascerà il gruppo subito dopo la pubblicazione dell’album) ed a pezzi trascinanti come “The Great Serpent Self”, “To Suffer The Perpetual Curses” e “Narrow Fields Of Life”, punte di diamante di un platter granitico e forsennato, che privilegia l’assalto frontale alla ricerca ragionata, pur non disdegnando qualche soluzione disarmonica più al passo con i tempi. Forse eccessivamente monolitico e di sicuro non un capolavoro ma “Eternvs Mos, Nex Ritvs”, passato quasi sotto silenzio al momento della sua uscita, è una bella randellata sui denti e vale la pena di essere riscoperto ed ascoltato.
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