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Che il 2020 non sia stato un anno piacevole per tutti è un dato di fatto tuttavia tra pandemie, zombie, apocalissi vari siamo riusciti a trovare qualche briciolo di positività tra cui il ritorno sulle scene, con una band nuova di zecca, della coppia assassina Jim Mutilator e The Magus, al secolo i padrini del metallo estremo ellenico. Non solo un ritorno in pompa magna con un ep che ha lasciato sbalorditi noi addetti ai lavori (“Under His Way“), ma riuscendo di fatto a calamitare l’attenzione sia per i nomi contenuti nel progetto (della partita pure il mastermind George Emmanuel in gentile concessione dai Lucifer’s Child ed Ex Rotting Christ alle chitarre e il drummer Maelestrom, onnipresente in quasi tutti i migliori progetti in campo estremo greco), che per una proposta inedita che stravolge il modo di intendere il black metal. Con l’uscita di “As The Flame Withers“, la band si è superata creando un disco che, oltre a essere un vero e proprio masterpiece del genere, riesce a distaccarsi dai canoni black classici andando a esplorare lidi più consoni a band come Candlemass, Iron Maiden, Rainbow, e ovviamente le band di origine di questi due funamboli del metallo nero. A questo punto l’unica cosa da fare era farci una chiacchierata con il caro Jim che, ripresa la tracolla del basso, ha voluto concederci un’intervista spaziando da ciò che rappresentano gli Yoth Iria oggi a ciò che fu la scena estrema ieri e ciò che potremmo ipotizzare per ilfuturo.
Ciao Jim, e grazie mille per dedicarmi parte del tuo tempo! Sai, riflettevo su una cosa: Varathron, Rotting Christ e ora Yoth Iria. Hai registrato dischi fondamentali per la scena estrema greca ed europea con le prime due band e ora, con il nuovo incredibile album di Yoth Iria, cambi il modo di intendere la musica estrema… Possiamo dire che Jim Mutilator è uno dei padrini della scena estrema europea e mondiale?
Ciao Mat e grazie per l’opportunità di parlare con blackmetalistkrieg.net. Mi fa davvero piacere che apprezzi il mio nuovo lavoro. Ti assicuro che fondare una band oggigiorno è tremendamente difficile! Ormai nel 2021 si è sentito quasi tutto ed è molto difficile attirare l’attenzione della folla con una proposta che riesca a risaltare. Ma finalmente il fuoco è tornato ad ardere dentro me e voglio fare ciò che la mia anima mi ha ordinato. Questo ordine è continuare a far parte della comunità black metal dopo un lungo periodo di assenza dalle scene. Sono tornato! Forse parlando in senso strettamente musicalmente non possiamo definire la mia nuova band come black metal puro, ma ideologicamente ciò che abbiamo scritto è un album black al 100% con quell’attitudine che sentivo negli anni ’80.
Condivido appieno ogni tua singola parola, ho trovato “As The Flame Withers” un disco tipicamente metal con connotazioni oscure e mistiche come solo la gloriosa Grecia sa regalarci. Dall’ultimo lavoro con Rotting Christ al ritorno sulla scena con Yoth Iria sono passati molti anni ma la fiamma dentro di te continua a bruciare più forte che mai. Come è cambiato il tuo modo di comporre, l’approccio alla musica e la mentalità nel creare un disco? Dici che tutto è già stato detto nel 2021, ma con questo nuovo disco hai davvero creato un nuovo modo di intendere il metal estremo…
Ad essere onesto non voglio essere io a giudicare la mia creazione, ma mi sento davvero onorato dalle tue parole. Tutto è tornato allo stesso posto dove l’avevo lasciato tanti anni orsono. In tutto ciò sono stato fortunato ad avere il supporto di due grandi musicisti e persone che hanno pienamente soddisfatto le mie aspettative e sono riusciti a stimolare ulteriormente le mie idee. Ovviamente parlo del leggendario The Magus e il nuovo giovane eroe dell’inferno, George Emmanuel. Ad unirsi per ultimo al progetto è stato Maelstrom ma la sua partecipazione è stata davvero decisiva. In poco tempo ha lavorato ardentemente sui brani dandogli una forma speciale grazie alla sua estrema tecnica e dedizione alla causa. Ritornando a George, secondo me è uno dei chitarristi più talentuosi al mondo e ringrazio Dio (ma come? nda) per aver contribuito a questi primi lavori degli Yoth Iria.
Conosciamo tutti The Magus, Maelestrom e George Emmanuel, dopo il suo lavoro con Rotting Christ e il fenomenale progetto Lucifer’s Child, si è consacrato nel firmamento nero del black metal. Il lavoro di Emmanuel nelle chitarre, negli arrangiamenti e come ingegnere del suono l’ho trovato davvero folle. Tutto in “As The Flame Withers” sembra perfetto, quasi maniacale. È stata una scelta premeditata rendere questo disco “meno underground” in termini di suono e tecnica oppure è nato così in maniera spontanea? Quali ispirazioni e temi sono alla base di questo nuovo capolavoro?
In realtà non c’erano affatto dei piani prestabiliti. Abbiamo semplicemente lavorato come la nostra anima e il nostro cuore voleva. Voglio dire che non ci è interessato dare all’album una direzione specifica. Abbiamo composto la musica dalle nostre intuizioni e istinti più profondi. Io credo fermamente nella purezza di questo lavoro per questo non c’è stata alcuna regola o mossa studiata a tavolino nella composizione del disco. Inconsciamente le mie influenze hanno avuto la loro importanza e sono ben intuibili durante l’ascolto del disco. Senza essere prolisso, ma sufficientemente dettagliato, direi che band come Bathory, Celtic Frost, Possessed, Iron Maiden, Eloy, Ozzy, Demon, Judas Priest, UFO, Rainbow ma anche Motley Crue, Exploited, GBH, Discharge, Syd Barrett hanno avuto un grande impatto sulla mia vita, quindi non è un caso se riesci a sentire alcuni di loro in “As The Flame Withers”.
La bellezza del disco, a mio parere, sta nel fatto che ogni singola canzone è un capitolo a parte di una storia affascinante. Le ispirazioni risiedono in ognuno di noi ma in “As The Flames Withers” non sono mai evidenti, sono ricami di eleganza su un bel vestito. Quale di questi otto capitoli ti rende più orgoglioso? Personalmente trovo che ogni brano sia un capolavoro.
È molto difficile scegliere due tracce su otto. È come scegliere quale dei tuoi figli è la migliore. Ma se sono con una pistola in testa, dirò “Hermetic Code” e “Undead, Unborn, Eternal”
Grande scelta (risate nda.)!!! Penso che ogni canzone sia perfetta, amico mio! Ma facciamo un passo indietro e dal 2021 torniamo agli anni ’90 quando con i Rotting Christ hai dato fuoco ai palchi di tutta Europa. In Norvegia, l’inner circle stava esplodendo. Come si viveva in Grecia a quel tempo? Eri influenzato dagli eventi norvegesi o preferivi fluttuare nel tuo micro cosmo?
Ai tempi la scena estrema era molto differente, eravamo stretti amici di tutti i norvegesi. Intendo dire dei Mayhem, Darkthrone, Burzum, Immortal, Enslaved, Emperor ecc. Non dimenticarti che con i Rotting Christ avevamo firmato per Deathlike Silence per il nostro album di debutto “Thy Mighty Contract” e per uno split album con Burzum. Sfortunatamente i fatti di cronaca conosciuti a tutti hanno cancellato tutti i piani. In Grecia ai tempi eravamo molto più isolati di allora e tutte le notizie arrivavano con ritardo poiché la comunicazione avveniva prevalentemente tramite lettere. Senza girarci troppo attorno noi restammo assolutamente sorpresi e tristi per come andarono le cose in quanto sia Euronymous che Varg erano nostri buoni amici.
Ho iniziato ad ascoltare black metal nel 1994 e mi ricordo che le cose erano ancora molto fresche. Cosa ti è rimasto dentro di tutto quel periodo e della vostra vita on the road? Che atmosfera si respirava nelle venue, considerato che la proposta destava parecchio “scandalo”?
In primo luogo i miei pensieri vanno al “Fuck Christ Tour”, secondo alcune persone il primo tour black metal in assoluto. Eravamo Immortal, Blasphemy e ovviamente Rotting Christ. Questo tour è stato indimenticabile. Ogni singolo show aveva la sua fottuta storia. Liti, cancellazioni all’ultimo momento, persone che si tagliavano, minacce, ecc. È stato un tour davvero molto estremo sotto tutti i punti di vista e la folla era dannatamente violenta. Mi piacerebbe davvero tornare indietro nel tempo e poterlo fare di nuovo!!
Ricordo bene! E’stato un tour incredibile! Ci racconti un aneddoto rimasto indelebile nella tua testa di quel fottuto tour?
Potrei rimanere ore a parlarti di quei giorni, ma se devo scegliere posso dirti che a Berlino mentre suonavamo c’è stata una grande rissa nel pubblico tra anarchici e nazisti, non dimenticherò mai le bottiglie che volavano in aria e il pavimento pieno di sangue. A Parigi invece fummo stati attaccati dai nazisti che volevano bruciarci a causa della blasfemia dei membri delle band, pazzesco! Ma la cosa più divertente è successa ad Amsterdam. Ero con il bassista dei Blasphemy in giro a divertirci e a un certo punto pensiamo di rivolgerci a qualche donzella a pagamento! Fin qui tutto normale, lui voleva assolutamente che lo accompagnassi e pagò pure per me, ero completamente distrutto dal concerto e dalla serata. Dopo esserci divertiti con la prima donzella lui si gira e mi fa “Hey Jim ne voglio scopare un’altra, ti va?” Ero letteralmente sfinito, devastato e ho detto no, che lo avrei aspettato fuori prendendo un po d’aria. Dopo essersi divertito con la seconda ragazza è uscito e come se niente fosse mi disse che voleva scopare di nuovo. Ero letteralmente stupido dalla sua voglia di figa! Quindi ha trovato un’altra prostituta e lo ha fatto di nuovo mentre io cercavo ancora di riprendermi da tutto quello che mi ero bevuto! In meno di un’ora ha scopato tre volte di seguito, una vera e propria macchina da guerra!
(Risate nda) Credo bene che vorresti rivivere quegli anni! Molto rock n’roll star… Anche se, raccontato così, mi viene in mente più un tour di Motley Crue, Poison e Skid Row!
Assolutamente sì! Tornerei indietro subito potendo!
Penso che il vero spirito black metal sia davvero quello, odiare ogni tipo di imposizione che viene dall’alto, sia essa religione o istituzione, con una mentalità rock n’roll, bere, fare casino e sesso! Ma torniamo a oggi. Cosa è cambiato di più nella scena del black metal rispetto al 1994?
È davvero semplice risponderti. Al giorno d’oggi il black metal è un genere di musica normale, al limite dell’orecchiabile. All’inizio degli anni ’90 il black metal era davvero un qualcosa di terrificante per le persone normali, anche per i fan del metal stesso. È stato davvero apocalittico, un costante creare fastidio. Pensa come reagivano le persone sentendo nomi come Rotting Christ, Impaled Nazarene o Blasphemy (risate nda). Ai nostri giorni tutti questi nomi suonano come familiari e traggo la conclusione che il black metal ha aiutato a suo modo alcune persone ad aprire le loro menti verso alcune cose che potevano sembrare “proibite” mai inrealtà erano del tutto normali. Spero tu mi capisca.
Oggi è quasi una moda essere trasgressivi mentre 30 anni fa tutto questo terrorizzava a causa della sua oscurità e della sua cattiva purezza. Oggi il fottuto internet, se da un lato aiuta a far emergere certe realtà, distrugge l’aura magica che le circonda. Una curiosità per noi non più giovanissimi, a Oslo c’era l’Helvete, base del black metal norvegese e non solo. Avevate una location simile in Grecia?
Certo che sì. Non dimenticare che avevo il mio negozio di dischi nel centro di Atene chiamato Metal Era dal 1994 al 2009 gestito da me stesso. Un bellissimo posto per tutti i fan del metal e non solo dalla Grecia, ma da tutto il mondo. Il negozio è stato pure visitato da tonnellate di band come Venom, Marduk, Enthroned, Destruction e Samael solo per citarne alcune. Ho tantissimi ricordi di quel periodo tra vecchi amici e grandi bevute! (risate nda).
Quindi, 2021. Jim Mutilator è tornato sulla scena, quella scena estrema che gli appartiene. Dopo Yoth Iria ora una nuova collaborazione con la cult band Medieval Demons?
Conosco i ragazzi dei Medieval Demons dal 1994. Ai tempi erano due ragazzini che bussarono alla porta dei nostri Storm Studios in Exarchia Square chiedendo di registrare il loro demo di debutto. È stata una grande sorpresa vedere due giovani che avevano una così forte dedizione al black metal. Ovviamente gli abbiamo aiutati parecchio all’inizio. Quindi dopo ventitrè anni mi hanno chiesto di unirmi a loro e per me è stato un grande piacere.
Conosciamo tutti la scena black occulta greca. Ma sono certo che nessuno meglio di te può indicare quali sono i cinque dischi fondamentali che consiglieresti a una persona che si avvicina solo oggi alla Magna Grecia.
Assolutamente Yoth Iria “As The Flame Withers”! (risate nda) Mi vengono in mente tantissimi dischi ma di sicuro Rotting Christ “Thy Mighty Contract” e i seguenti “Non serviam” e “Triarchy Of The Lost Lovers”, così come Varathron “His Majesty At The Swamp” e assolutamente “Scarlet Evil Witching Black” dei seminali Necromantia.
Direi che questi dischi sono una vera e propria Bibbia nera! Siamo ai saluti amico mio. Mat ti ringrazia per l’onore di aver passato questo tempo con te a parlare della cosa più bella che ci sia, il black metal e la fede in esso.
Grazie a te amico mio, mi ha fatto molto piacere passare questo tempo con te e ricordati: METAL MAGIC FREEDOM!