I Forsaken Legion sono una giovane band proveniente dalla Svizzera, che ha già alle spalle due lavori sulla lunga distanza, e precisamente “Seeds Of Black Dawn” e “Bloodline”, pubblicati rispettivamente nel 2012 e nel 2019. Abbiamo pensato bene di scambiare quattro chiacchere con loro, per conoscere meglio la storia del progetto, il concept lirico e musicale ed anche qualche opinione più in generale sulla scena black metal elvetica, che anche di recente ha prodotto realtà interessanti, e questo è quello che ne è venuto fuori. Buona lettura!
Benvenuti sulle nostre pagine virtuali! Volete brevemente raccontarci la storia dei Forsaken Legion? Com’è nata la band e con quali intenti?
R: I Forsaken Legion nascono nel 2012 a Lugano, nel Canton Ticino, quando Krasta (chitarra), Tifeo (chitarra) e Andy (batteria) arruolano Anhell (voce) e A (basso) con l’intento di produrre dell’old school black metal. Nello stesso anno abbiamo prodotto il nostro primo album, intitolato “SeedsOf Black Dawn”. Durante i due anni successivi ci siamo per lo più dedicati a farci conoscere attraverso i concerti. Purtroppo nel 2015 abbiamo subito un consistente cambiamento di line-up, dato che Anhell e Andy hanno abbandonato il progetto. Un anno dopo subentra Warmaster Kron alla batteria e Krasta decide di dedicarsi anche alla voce. Con questa formazione, nel 2019, abbiamo pubblicato il nostro secondo album intitolato “Bloodline”. Al momento stiamo lavorando alla produzione del nostro terzo album in attesa di tornare ad esibirci dal vivo.
Avete alle spalle già due albums. Quali sono le principali differenze tra “Seeds Of Black Dawn” e il più recente “Bloodline”?
R: Oltre al cambiamento di voce e batteria, tra il primo ed il secondo album c’è stato anche un cambiamento nel concept musicale che volevamo proporre. “Seeds Of Black Dawn” possiede delle sonorità più “raw” e delle tematiche ampiamente trattate nella scena black metal. Con “Bloodline” abbiamo lavorato maggiormente sulla qualità della registrazione, della tecnica ed in particolar modo sulle tematiche, che risultano essere più introspettive ed ermetiche.
Quali sono le vostre principali fonti di ispirazione e che sensazioni intendete trasmettere attraverso la vostra musica?
R: Al momento ci stiamo rivolgendo alle grandi correnti filosofiche contemporanee, come il nichilismo e l’esistenzialismo, come “basi” per la costruzione dei nostri pezzi musicali. Quello che vogliamo proporre è la costante sensazione di conflitto (esterno ed interno) che ognuno di noi vive costantemente nella propria vita. La nostra musica serve a riunire tutte le anime disperse con noi in questa battaglia perpetua.
Di cosa trattano i testi dei ForsakenLegion?
R: Tra i due album i nostri testi sono cambiati strutturalmente. Inizialmente c’era una traccia molto più marcata del conflitto dell’uomo contro Dio, delle abominazioni lovecraftiane e della decadenza umana. Nel nostro secondo album ci siamo focalizzati sulla dinamica del conflitto interiore dell’uomo contro sé stesso, oltre che inserire il tema della guerra in funzione pervasiva in tutti gli aspetti della vita umana.
Quant’è importante per il vostro sound la costruzione di melodie epiche e malinconiche? E quanto invece quella di un muro sonoro aggressivo e minimale?
R: Reputiamo che debba esistere un dualismo fondamentale tra la costruzione di melodie ed il proverbiale muro sonoro aggressivo e minimale. È importante che il nostro messaggio venga trasmesso sia attraverso riff aggressivi sia con melodie malinconiche.
Ci sono alcuni gruppi che rappresentano per voi un punto di riferimento compositivo o estetico?
R: Non particolarmente, siamo ispirati da band classiche come Immortal, Tsjuder e Dissection, tuttavia abbiamo una nostra identità compositiva personale senza particolari influenze.
Vi siete esibiti dal vivo? Quella live è una dimensione adatta alla vostra musica?
R: Sì. Pensiamo che la dimensione live sia la scena migliore per esprimere la nostra musica, oggigiorno la produzione e registrazione musicale è accessibile a molti più individui, ma la riproduzione live implica maggiore dedizione e passione per la causa.
Quando si pensa alla Svizzera e al black metal immediatamente il pensiero va a gruppi seminali come Celtic Frost ed Hellhammer o anche Samael. Ci sono altri gruppi underground svizzeri meritevoli di attenzione e magari meno conosciuti? Nominate cinque dischi di band svizzere che consigliereste a chi volesse avvicinarsi alla scena estrema elvetica…
R: Nominarne solo cinque è difficile, la scena underground svizzera è molto ampia:“Medium Antigod” e “Celestial Decay” degli Atritas,“Solitudo Solemnis” dei Solitudo Solemnis,“Tüüfuswärk” dei Chötza,“Processionaria” dei Beansidhe, “Eos Erethis” degli Eos Erethis,“Die Schlacht (In AchtSinfonien)” dei Morgarth, “Croire, Décroître” degli Unholy Matrimony.
Progetti per il futuro?
R: Ora abbiamo iniziato una collaborazione con Ocularis Infernum per la promozione e il booking, inoltre ci stiamo concentrando sulla composizione dei brani del terzo album e la creazione di un videoclip. Successivamente abbiamo intenzione di pubblicare altri due LP per concludere un concept di cinque album.
Bene, l’intervista termina qui. Lascio, come di consueto, a voi l’ultima parola…
R: Grazie per l’intervista, ci vediamo ad un nostro concerto!