Nel 2021 è quasi tutto standardizzato ed anche il mondo della musica metal non fa eccezione. Senza scendere nello specifico, in molti casi le band suonano una come la fotocopia dell’altra, spesso a causa di produzioni copia-incolla iper pompate o, al contrario, eccessivamente artigianali: la triste realtà è che oggi giorno pochi gruppi riescono a costruire un sound personale e riconoscibile, per quanto possibile. Tra questi potrebbero esserci i Wolves Of Perdition, autentico carro armato antireligioso finlandese, che con “Ferocious Blasphemic Warfare” pronunciano la loro dichiarazione di guerra, non solo a tutte le chiese ma all’intera umanità. Nessuna sperimentazione, nessun modernismo, nessuna novità in senso assoluto: qui abbiamo semplicemente quattro ragazzi davvero incazzati che hanno tirato fuori un disco con le contropalle, un massacro collettivo dall’inizio alla fine, che non fa prigionieri.
La differenza la fa il come, non il cosa. Tutto suona in maniera old school, con il classico trio “chitarre, basso e batteria” a dettare legge, ma al contempo fresco e attuale, complice un songwriting mai del tutto riconducibile ad un sottogenere definito, una produzione potente e aggressiva ma mai scontata, un’ottima scelta delle linee vocali, ben amalgamate alle melodie delle due asce: tutto ciò fa sì che questo disco, una volta assimilato, potrà stazionare per un po’ nella vostra playlist. L’album ha un unico e semplice obiettivo, ovvero essere distruttivo, senza compromessi e senza scusarsi per la sua eccessiva irruenza: “quello che vedi e senti è quello che ottieni”. E, se nel black metal solitamente le band adorano tingersi di un’aura di mistero, con i Wolves Of Perdition non c’è davvero nulla di “misterioso”: è un calcio dritto nel culo, di quelli che fanno male.
Oltre che nell’attacco sonoro frontale, selvaggio al limite del tribale, la band dimostra di essere totalmente a briglie sciolte anche dal punto di vista lirico, con testi feroci e blasfemi al 100%: nulla è trattenuto o nascosto in messaggi criptici; gli argomenti sono da antico testamento del black metal e vanno dall’odio verso le religioni all’attacco contro le ipocrisie del mondo moderno, identificati come i veri aspetti oscuri della vita; Satana è il male che pervade la quotidianità, è la violenza sociale, una sparatoria in una strada comune durante una normalissima giornata; la guerra, la follia, in poche parole tutto ciò che esiste in questo mondo e che ognuno di noi cerca per quanto può di ignorare e di evitare, coltivando il suo piccolo orticello. In “Ferocious Blasphemic Warfare” è tutto disumano, come un’assalto sacrilego e profanatore: il disco è un panzer imbizzarrito ed è consigliato soprattutto a chi ama la crudeltà compositiva ma anche quelle linee melodiche che sono da sempre il trademark della scuola finnica. Se rientrate in queste categorie, fatelo vostro perché la fine del mondo è vicina.