Crucifixion Ritual – Gouging The Eyes Of Angelic Purity

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Siete alla ricerca di ardite sperimentazioni avanguardistiche e spericolate contaminazioni sonore? Amate le melodie avvolgenti e le atmosfere soffuse e notturne? Ecco, allora avete decisamente sbagliato disco. I Crucifixion Ritual, simpatico duo del quale non si hanno praticamente notizie, sono quanto di più ignorante, cafone ed ortodosso si possa immaginare, impegnati come sono a seguire pedissequamente la tradizione del più ruvido e grezzo black/death metal, sulla scia dei vari Proclamation, Impurity, Sadomator, Black Witchery, vecchi Beherit e compagnia, con tanto di catene, cartuccere, occhiale war metal e registrazione da cantina rigorosamente cacofonica. Questo (e nient’altro) è quello che troverete in questa breve demo, che segna l’esordio di questa band: tre randellate sui denti, classiche e prevedibili ma non per questo meno dolorose, con chitarroni polverosi, con quel bel suono tipo alveare di api assassine imbizzarrite, a costruire un sound oscuro e massiccio, vocioni in growling d’ordinanza e praticamente nessuna variazione sul tema, se non l’introduzione di un “angelico” coro monastico nella conclusiva “Ritual Bludgeoning”: zero tecnica, piglio ottuso, bestiale e feroce, nel tentativo, pienamente riuscito, di fare del proprio peggio, senza distaccarsi nemmeno per un secondo dai dettami della vecchia scuola.

Ah, e il consueto quintale di blasfemie assortite, ovviamente! Tre canzoni dannatamente old school, che fanno il loro sporco lavoro e tutto sommato funzionano proprio perché sono brevi e dirette, in quanto risultano sostanzialmente prive di qualsiasi sviluppo strutturale (che non è impossibile, anche nei limiti ristretti del genere, basta ascoltare gli Archgoat, ad esempio).

Insomma, senza dilungarsi ulteriormente, avete sicuramente capito che cosa vi aspetta. La domanda, a questo punto, è: è necessario produrre ancora lavori di questo tipo nel 2021? La risposta è, naturalmente, no; però chi se ne frega.

Se siete malati di questo genere di sonorità e maniaci collezionisti, una chance a questo dischetto la potete anche dare: il pugno nello stomaco è garantito!