Obscurum Malum è un progetto underground italiano nato all’alba del nuovo millennio, che si è mosso sempre nel più profondo sottosuolo ed ora, dopo alcuni anni di letargo, sembra aver ripreso la propria attività, con la pubblicazione di un full length (“Regina Noctis”), la riedizione delle prime demo ed uno split in compagnia dei connazionali Minas Ithil (“Minas Malum”), tutto materiale pubblicato tra il 2019 e il 2020. Abbiamo quindi pensato di raggiungere il mastermind Lord Yshua per scambiare con lui qualche impressione e conoscere meglio l’universo musicale e concettuale di questa oscura one man band, di cui già ci eravamo occupati in occasione dell’uscita del debutto “Crypta Vox”, risalente al lontano 2005…
Quando è stato creato il progetto Obscurum Malum, quali idee che avevi in mente sono rimaste intatte nel metterlo in musica?
Fondamentalmente le stesse. Il primo album “Crypta Vox” è esattamente lo specchio di quel momento: freddo, glacialità, introspezione ed oscurità. In Obscurum Malum,l’oscurità non è mai stata fine a sé stessa, ma un luogo, un’entità, poi una dea, che fosse un punto di partenza pur essendo assoluta. Questi aspetti, nel tempo, hanno cambiato forma espressiva, produttiva, iniziatica, ma partono sempre da lì. L’oscurità nella sua suadente bellezza, dove tutte le forme divengono mostri, dee, incubi, in base a come le interpreti. Luogo sempre nuovo e vivo… stranamente non mi fido mai di ciò che vedo in pieno giorno…
La musica proposta da Obscurum Malum è stata etichettata, forse in maniera riduttiva, come semplice black metal… la si potrebbe chiamare“arte esoterica oscura”… invece tu come vorresti definirla?
Beh, il mio background non prescinde da Mayhem, Darktrone e Gorgoroth ma ho cercato di inserirvi assolutamente elementi che fossero profondamente miei, raccontassero i miei luoghi, paure, folklore, mostri, e troverei un po’ forzato elaborare tematiche e sonorità che non sono nella vibrazione delle mie terre. Ecco perché, con l’ultimo “Regina Noctis”, ho iniziato ad utilizzare una vocalità profondamente sciamanica oltre che basarla su un semplice shaman drum. A questo unisco elementi di ambient, drone, suoni naturali, ma tutto profondamente oscuro ed iniziatico, pertanto penso che la tua definizione colga in pieno la mia proposta perché tutto il mio universo musicale vuole essere, fondamentalmente, un rituale iniziatico oscuro. Anzi grazie assolutamente per avermi offerto tale idea.
Quando componi la tua musica in che modalità entra la tua mente? Riesci per caso a trasportare i tuoi neuroni in qualche momento della tua vita, in un passato molto complicato, e da lì portare quell’energia negativa nella tua musica?
Quando compongo utilizzo esclusivamente il flusso della mia coscienza, in stato alterato, ma più che nella mia mente percorro luoghi, immagini, sensazioni, il mio mondo oscuro o onirico che, per me, ha una sorta di “consistenza”, una porta reale attraverso i “mondi possibili”.
Immagino che il tuo luogo nativo (l’Irpinia) abbia influenzato te come persona ed anche come musicista. In che modo quest’influenza è riuscita ad entrare nella musica di Obscurum Malum?
La magia qui è ancora profondamente nell’aria, nel vento, nella luna piena che si staglia fra i rami di un noce. Sono profondamente legato agli aspetti stregoneschi e pagani delle mie zone e, fin dagli esordi, ho dedicato loro sempre spazio. Il luogo dove vivo non solo influenza la mia musica ma per alcuni aspetti lo è. Semplicemente, non potrei concepire musica sconnessa da questo luogo (anche per tematiche più ampie). Vuole essere un po’ come la paura atavica verso una Janara che il popolo guarda con terrore e fascino da dietro una finestra, fra ciottoli bagnati dalla nebbia…
La natura è una parte importante delle tue composizionie ultimamente sembra avvolgere in maniera quasi sensuale la tua musica…
Beh, in effetti, in parte ti ho già risposto in precedenza. È così perché, ad esempio, essa è presente nella distorsione leggermente “calda” delle mie ultime songs. Sono molto legato ai piccoli boschetti locali, ad un albero tripartito che visito e che riesce ad accogliermi come un utero generando suoni unici.
I testi sono quindi importanti per il progetto Obscurum Malum. In che modo si apriranno anche verso tematiche diverse rispetto a quelle che stai già trattando?
I testi sono fondamentali per gli Obscurum Malum, rigorosamente in italiano,latino o dialetto. I miei ultimi lavori (“Regina Noctis” e “Minas Malum”) sono tratti tutti da antichi testi, bolle ufficiali, estratti da libri o poesie, in quanto scrivo musica perché ho qualcosa da dire e ci tengo che il messaggio possa essere recepito o creare curiosità. In alcuni casi uso la glossolalìa, un canto con parole apparentemente senza significato ma in realtà con un senso che può cogliere chi ascolta. Sto valutando se il prossimo lavoro,sempre un concept, potrà essere la continuazione di “Minas Malum”, una raccolta di tre bolle papali che hanno una fondamentale importanza nella genesi del Malleus Maleficarum, e quindi prendere i testi originali del libro oppure basarmi su eventi storici interessanti della mia Irpinia durante il dominio dei Longobardi (anche in questo caso sfruttando fonti locali per la creazione del concept).
Chiudiamo quest’intervista dando ai sostenitori del metal estremo alcune news in anteprima. A te…
Ringrazio chi è giunto fino qui a leggere o ha dato una piccola possibilità alla mia proposta così poco codificata. Inizierò fra qualche mese il nuovo lavoro e, se avete voglia, sono disponibile anche ai cari, vecchi scambi di demo, attività tanto ottantiana ma da rivalutare. Ho l’allergia per i link. Oscuri saluti a tutti.