I lombardi Evil Spell sono in giro ormai da quindici anni ed hanno all’attivo due full length (“Antisocial Satan” e “Necrology”, pubblicati rispettivamente nel 2010 e nel 2013), oltre ad un paio di demo e ad uno split in compagnia dei torinesi Gemini: con questo “Padre Vostro” giungono quindi all’importante traguardo della terza fatica sulla lunga distanza, quella che per tradizione segna il destino di una band (non sempre, ovviamente). E bisogna dire che i nostri quattro scatenati amici, pur mettendo in mostra una scrittura ed un’esecuzione forse più mature e meditate rispetto al passato ed una registrazione senz’altro migliore, non rinunciano ad un’attitudine fieramente underground e non intendono modificare troppo le coordinate stilistiche della loro proposta musicale, che rimane sostanzialmente invariata. Siamo infatti di fronte ad un album malefico e assassino, che volge lo sguardo al passato e fa del piglio old school la sua ragion d’essere, mescolando influenze provenienti in egual misura da realtà come Exodus, Sodom, Bathory, Venom, Slayer, condendo il tutto con generose dosi di heavy metal tradizionalmente ottantiano, per un risultato finale che può essere efficacemente descritto come un concentrato di speed/thrash/black selvaggio e senza compromessi, accostabile a quanto fatto da bands come Bewitched o Bonehunter, per citarne due più recenti.
Quando si parla di black metal in relazione agli Evil Spell bisogna precisare che si tratta di un elemento presente nella loro musica in misura minore e comunque da intendere nell’accezione che a questo genere si dava prima dell’ondata scandinava di inizio anni novanta: più che altro l’elemento black è rintracciabile nell’approccio ruvido ed amatoriale, nei testi, nell’atteggiamento e nell’iconografia dei nostri eroi. Credo che sia quindi abbastanza chiaro quello che andremo ad ascoltare una volta premuto il tasto play ed altrettanto chiaro è l’approccio smaccatamente retrò degli Evil Spell, a metà strada tra l’operazione nostalgia e la consapevole voglia di continuare un certo discorso musicale, che per alcuni potrebbe essere superato ma che continua a contare numerosi estimatori, vecchi e nuovi.
E questo “Padre Vostro” è un disco che va preso “di pancia”, senza troppe fisime intellettuali o classificatorie, per quello che è, ovvero ignoranza allo stato brado, grezzume arrogante, blasfemia a go-go, ma anche indubbia capacità di scrivere belle canzoni, che nella loro dimensione funzionano a dovere e che potrebbero addirittura avere una marcia in più dal vivo. E infatti all’ascolto di pezzi come la title track, “Cardinal Rapist”, “Antisocial Satan” (che si aggiudica a mio giudizio la palma di miglior brano del lotto) e “Sacrifice” sarà davvero impossibile trattenere il piccolo headbanger che dimora in ciascuno di noi dallo scapocciare furiosamente. Ma non si tratta di brani solo “velocità frenetica e assalto frontale” perché gli Evil Spell dimostrano di essere a proprio agio anche nei momenti più cadenzati e rallentati e di saper costruire strutture relativamente varie, per quanto permesso dal genere d’elezione. In conclusione “Padre Vostro” è un lavoro genuino e sincero, che trasuda sudore e passione: un disco che non fa grandi promesse ma che mantiene tutto ciò che promette, pur non facendo gridare al miracolo. Per gli aficionados di questo genere di sonorità un ascolto è assolutamente consigliato.