Portogallo. Terra di sole e di mare. Ma anche no. Credo che molti facciano fatica ad associare questo paese al black metal, eppure negli ultimi anni la scena portoghese è stata parecchio florida e produttiva. A livelli notevoli oserei dire. I Morte Incandescente (abbiamo parlato di loro in occasione dell’uscita di “…Relembrando Um Tùmulo Esquecido”) fanno parte di questa scena ormai da quasi vent’anni e questo “Vala Comun” è il quinto full length della loro carriera, costellata anche da parecchi split albums. Lo stile del duo di Lisbona, formato da Vulturius e Nocturnus Horrendus, è facilmente inquadrabile e derivato dalla scena norvegese (Darkthrone su tutti), sebbene i nostri cerchino comunque di donare alla loro proposta un qualche elemento di discontinuità, che riesce a rendere variegati dei brani che altrimenti rischierebbero di risultare troppo monotoni.
Ecco quindi che ci troviamo spesso ad avere a che fare con aperture tipicamente thrasheggianti e spesso melodiche, che riescono a donare ai pezzi quella dinamicità necessaria per renderli più che godibili. Ho parecchio apprezzato anche il lavoro svolto con le vocals. Sebbene spesso il cantato in lingua madre sia quello acido e caustico del genere, i portoghesi usano all’occorrenza anche il growl e qualche volta persino le clean vocals. E sono parecchio bravi a dosare il tutto con intelligenza.
Il tutto è supportato da una produzione più che adeguata, assolutamente non “necro” ma nemmeno super pulita, cosa che rende il lavoro svolto dai due in sede strumentale perfettamente comprensibile e più che apprezzabile. Non c’è molto altro da dire su un album come questo. È black metal, punto. Sarà derivativo e forse un po’ scontato, ma purtroppo o per fortuna (a seconda di come la si guardi) il black metal è questo.
Prendere o lasciare. E io, personalmente, prendo. Senza ombra di dubbio.