Aussichtslos – Einsicht

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Pensavamo che il termine Aussichtslos volesse dire “senza speranza”: beh, direi che sarebbe il caso di rivedere il significato in “prolificità”. Infatti ci son voluti solo sei mesi al combo austriaco per pubblicare questo nuovo “Einsicht” dall’uscita del buon debut album “Völlig Aussichtslos”, anche se, nell’ascoltare questi due dischi di fila, sembra siano passati anni. Effettivamente il trio austriaco, sotto contratto con la Purity Through Fire, in metà anno ha pubblicato due ottimi lavori ma totalmente differenti l’uno dall’altro, lasciandoci letteralmente spiazzati. Ascoltando queste otto tracce nuove di zecca, o meglio, nuove perché inedite ma in realtà “vecchie” in quanto precedenti a quelle presenti nel disco di debutto, perché scritte nel 2020, ci rendiamo conto che la band ha deciso di non risparmiarsi. Non ci facciamo domande circa questa scelta ma ci godiamo questo “Einsicht”, che a tutti gli effetti stupisce per avere davvero poco in comune col suo predecessore, di cui però condivide il valore qualitativo decisamente sopra la media. Ci erano piaciuti gli Aussichtslos grazie alla loro proposta rabbiosa, primitiva, carica di negatività ma con quel piglio melodico e nostalgico che ricorda soluzioni più utilizzate dai vicini tedeschi o dai maestri finlandesi del settore, senza dimenticare venature epiche novantiane con tanti riff carichi d’atmosfera. Qui la storia è decisamente diversa e, se “Völlig Aussichtslos” era caratterizzato da una struttura fatta di sei canzoni per una durata di quarantacinque minuti, in questo nuovo episodio abbiamo a che fare con otto missili, per una durata complessiva di trentacinque minuti, pertanto meno fronzoli a favore di brani più immediati, semplici, dalle venature più scanzonate e “rockeggianti”.

Con queste premesse è difficile fare un paragone con il precedente lavoro: in “Einsicht” abbiamo a che fare con una band sì matura ma che non ha tempo da perdere in atmosfere ricercate; qui la voglia di fare casino è tanta, seppur mantenendo sempre vivo un certo piglio oscuro, senza rinunciare alla violenza del black metal d’annata, condita da qualche melodia depressiva. Analizzando questo lavoro ci rendiamo conto che l’opener e la traccia conclusiva sono due corpi a sé stanti rispetto alle altre sei tracce: “Flächenbrand” risulta essere un’introduzione atipica, con il suo incedere lento e marziale dal retrogusto quasi epic-doom, di non immediata assimilazione; mentre la conclusiva “Kerker” è più minimale e diretta, forse la più “black metal” di tutte in senso stretto, dove la band spinge senza sosta sull’acceleratore. Il mid/up tempo è però ciò che gli Aussichtslos preferiscono, a discapito dei più canonici blast beat, enfatizzando così una vena più rockettara old school e unendola a testi che mostrano, a un livello molto personale, il conflitto interiore degli esseri umani e la dura lotta per la vita delle persone nella quotidianità.

Dalla seconda traccia “Sklaven” alla settima “Maske”, il disco è un’esaltazione di questo tipo di black metal, grazie a vocals acide, chitarre in tremolo e qualche accelerazione degna di nota: si enfatizza la voglia di sparare in faccia cannonate di metallo diretto e senza fronzoli, con un guitar work davvero instancabile che macina riff come un mulo sotto anfetamine attorno a un antico frantoio. Inutile soffermarsi su tutti i pezzi ma è innegabile che “Sklaven”, “Ertränken”, o ancora “Fels” e “Maske”, siano degli autentici inni epici che si fissano in testa già al primo ascolto,  grazie all’apporto melodico presente in ognuno e alla ricerca di un approccio immediato a discapito di atmosfere più elaborate. “Einsicht“ è un insieme di song energizzanti, che ti danno il coraggio di continuare a combattere. La vita a volte è un mucchio di merda che abbisogna di fottuto rock n’roll per poter andare avanti e gli Aussichtslos sono i nostri fabbri black metal, severi e con gli occhi d’acciaio!