Spiter – Bathe The Babe In Bat’s Blood

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Dunque, in copertina, incorniciata da un logo pipistrelloso, abbiamo la fotografia di tre loschi figuri pittati da vampiri satanici, con tanto di mantello rosso, falce, spadone e immancabile lapide; abbiamo anche una bella fagiana vampira scosciata, che tiene in braccio un bambolotto al quale, come suggerisce il titolo, è stato fatto il bagno nel sangue di pipistrello. Aggiungiamo il fatto che la band dichiara di aver seguito le orme di Dracula per forgiare quello che definisce “true vampyric metal punk”, suonato “nel nome del nostro Dio e Padre, Satana!”. Mi pare che ce ne sia abbastanza per attirare l’attenzione dell’amante del trash metallico (senz’acca) che alberga in ciascuno di noi come il fanciullino di Pascoli. Sicuramente i nostri simpatici amici hanno attirato l’attenzione di quei pazzerelli della Hells Headbangers Records, etichetta da sempre focalizzata su questo genere di prodotti sobri ed eleganti, che, dopo l’ep di debutto “Draconian Death Curse” dell’anno scorso, ha deciso di prendere il gruppo sotto la sua ala protettrice e di dare alle stampe questo folle esordio sulla lunga distanza intitolato appunto “Bathe The Babe In Bat’s Blood”.

Gli Spiter vengono da Philadelphia, vedono tra le loro fila la partecipazione di membri dei Devil Master e dei trashosissimi (sempre senz’acca) Shitfucker, e suonano una miscela selvaggia di black/thrash (questa volta con l’acca) e horror punk di quello più stradaiolo e casinaro, di cui i dieci episodi per trentasei minuti di questo disco sono una rappresentazione abbastanza riuscita, graziata anche da una produzione cruda e verace al punto giusto, che esalta il piglio grezzo del contenuto musicale.

I nostri amici strani lo sono, ma in fin dei conti la loro musica non è niente di nuovo in senso assoluto: in pratica i tre non-morti suonano come un incrocio ubriaco e strafatto tra gli Impaled Nazarene più thrash-oriented (ancora con l’acca), i Gehennah dopo una sbronza epocale ed una versione ipervitaminizzata di gente come Misfits e Wednesday 13, e quindi chi conosce ed apprezza questa roba saprà cosa attendersi sia a livello squisitamente musicale che di immaginario evocato, e di sicuro non potrà che lodare questi stramboidi e il loro approccio energetico, che coniuga metal estremo e film horror di serie b. Ma sfido davvero chiunque a non muovere almeno la testolina ascoltando pezzi trascinanti come la trucidissima opener “Suicidal Blood Fucker”, la vampirica (ovviamente) “Transylvanian Night” e la più cupa e cimiteriale “Living Nightmare”, o ancora “Foreshadow”, posta saggiamente a metà della tracklist e vero inno punk del disco, così godibile che vi ritroverete a fare il coro sotto la doccia dopo averla ascoltata solo mezza volta.

In realtà non è che ci sia molto altro da aggiungere perché l’album scorre via che è un piacere ma in effetti non ci sono particolari variazioni sul tema o episodi che facciano sobbalzare l’ascoltatore e tuttavia, in fin dei conti, considerate le premesse e gli intenti della band, va benissimo così. “Bathe The Babe In Bat’s Blood” è un disco “in your face”, cotto e mangiato, che va ascoltato con una cassa di birra scadente a fianco e la capacità di godere di quel cattivo gusto goliardico che tanti seriosi pseudo intellettuali, ignari del fatto che il black metal in fondo l’hanno inventato i Venom, hanno irrimediabilmente perduto o, purtroppo per loro, non hanno mai avuto. Se da bambini leggevate i fumetti dell’orrore, o li leggete ancora adesso, vi piacerà di sicuro.



REVIEW OVERVIEW
Voto
71 %
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spiter-bathe-the-babe-in-bats-bloodTRACKLIST <br> 1. Suicidal Blood Fucker; 2. Phantoms; 3. Tortured Soul; 4. Transylvanian Night; 5. Foreshadow; 6. Living Nightmare; 7. Full Satanic Power; 8. Cursed Eternal; 9. Spider Biter; 10. Debauchery <br> DURATA: 36 min. <br> ETICHETTA: Hells Headbangers Records <br> ANNO: 2022