Quando pensiamo alla scena black metal ellenica non possiamo che associarla alla sacra triade formata da Rotting Christ, Necromantia e Varathron. Ma ci sono gruppi greci altrettanto seminali che hanno interpretato l’estremo in musica in modo diverso, ottenendo comunque ampio riconoscimento anche fuori dai patri confini, come ad esempio i Septic Flesh. Gli Exilium Noctis sono una band di recentissima formazione, si presentano con maschere simili al volto del demone di “Sinister”, e con la loro proposta sembrano porsi idealmente a metà strada tra questi due filoni. Questo “Fragments Of Apocalypse”, che rappresenta il loro esordio, direttamente sulla lunga distanza, è infatti un concentrato di black metal con massicce influenze blackened death, dinamico e violento ma impreziosito da atmosfere magniloquenti, e oltretutto suonato con indiscutibile perizia tecnica e graziato da una produzione potente e nitida. Il riffing è veloce e infarcito di melodie velenose, tanto da chiamare in causa in modo evidente i maestri svedesi, e la struttura dei brani è completata da una sezione ritmica fluida e terremotante e dal classico screaming acuto da bestia indemoniata.
Niente di nuovo quindi? In realtà no in senso assoluto ma i nostri amici sono davvero abili nel costruire canzoni ficcanti, che funzionano alla perfezione, anche e soprattutto grazie ad un tocco sinfonico che esalta alcuni passaggi e rende l’album accattivante al punto giusto. Tocco sinfonico veicolato ovviamente dalle tastiere ma anche dal cello, opera di Karya, che fa la sua comparsa in pezzi come “The Coming Of Abaddon” e “Celestial Onslaught”, dialogando con le chitarre e restituendoci momenti maestosi e orchestrali davvero ben riusciti, che definiscono in modo indelebile il disco e probabilmente diventeranno una sorta di marchio di fabbrica della band anche in futuro. Parlando sempre del lato sinfonico della musica degli Exilium Noctis, da rimarcare è anche “Night Witches (Die Nachthexen)”, caratterizzata da atmosfere oscure e da ritmi orientaleggianti che la rendono decisamente la canzone più “mistica” e misteriosa del lotto.
Intendiamoci però, se cercate rabbia sanguinaria e barbarica ferocia qui ne troverete in abbondanza ma sempre chirurgica e precisa come in un vecchio disco dei Behemoth. E per rendersene conto basta ascoltare brani come l’opener “Desecrators”, oppure “Devouring The Carcass Ov God” o ancora la conclusiva “Wrath Eternal”, nella quale fa la sua comparsa come guest vocalist niente meno che Jens Rydén, di cui tutti ricordiamo la performance in quel capolavoro dei Naglfar che risponde al nome di “Vittra”. Insomma gli Exilium Noctis, oltre che essere decisamente bravi e presentarsi con un lavoro assolutamente professionale, sembrano anche essere abbastanza “introdotti” nell’ambiente (il che non guasta), per cui azzardo che potrebbero in breve emergere e conquistare un pubblico anche più vasto delle ristrette cerchie squisitamente underground. Previsioni a parte, per ora gustiamoci questo “Fragments Of Apocalypse”, che è un disco solido e a tratti perfino sorprendente, del quale consiglio l’ascolto senza riserve.