La Signal Rex è un’etichetta di notevole importanza in ambito underground e da sempre presta grande attenzione alla scena raw black portoghese, che negli ultimi anni ha avuto un enorme sviluppo e merita di essere tenuta in considerazione (e infatti ce ne occupiamo periodicamente sulle nostre pagine virtuali). Gli Ordem Satânica, band i cui membri mantengono l’anonimato e di cui si hanno davvero poche notizie se non che appartiene (insieme a diverse altre realtà come Trono Além Morte, Occelensbrigg, Voëmmr, Degredo e molte altre) ad uno dei vari circoli esoterici che costellano la scena lusitana, nello specifico l’Aldebaran Circle, sono sicuramente uno dei fiori all’occhiello della label, e da qualche anno a questa parte stanno rilasciando interessanti releases nei più svariati formati, giungendo con questo “Perpetuum Satanas” alla quarta fatica sulla lunga distanza. Si tratta di un album dal minutaggio sostanzioso, composto da otto tracce che ripercorrono i sentieri ormai classici della scena portoghese, ricalcandone il sound tipicamente oscuro, ipnotizzante, spettrale e disperato, senza particolari variazioni, e per questo, nonostante la durata, l’ascolto non risulta troppo impegnativo. E queste coordinate stilistiche vengono tracciate immediatamente con la cupa opener “Trilho Cerimonial”, traccia caotica e lugubre che preannuncia l’atmosfera di tutto il lavoro, catapultando l’ascoltatore in quella che sembra essere una messa nera o l’anticamera di un’ipotetica discesa negli inferi più torbidi. Le canzoni successive seguono in maniera coerente questo percorso e, mentre si procede con l’ascolto, emerge molto bene l’intenzione della band di dare corpo attraverso ogni nota ad un’atmosfera rituale ed oscura, che sarà presente per tutta la durata del disco, tra melodie ossessive e suoni strazianti.
Ciò crea grande compattezza ma, di contro, produce una certa monotonia di fondo, che alla lunga può costituire una nota dolente, anche se in tutta onestà sarebbe difficile aspettarsi grandi sorprese da un album come questo, la cui “missione” è così ben definita. Interessante, perché quanto meno un po’ diverso dagli altri, è invece il quinto brano “Sob A Influência… De Satan”, che ci regala una sorta di pausa in quest’oscuro viaggio, con il ritmo che rallenta leggermente ed una maggiore preponderanza dell’elemento corale.
Chiude poi “O Sacrifício Final (Para Satan)”, con i suoi oltre undici minuti martellanti, dove si ritrovano tutti gli elementi delle tracce precedenti, quasi una sorta di riassunto posto opportunamente a conclusione dell’album. A conti fatti possiamo dire che gli Ordem Satânica hanno rilasciato sicuramente un lavoro valido e ben delineato, che si pone con dignità nel solco della tradizione raw black metal lusitana. Registrazione grezza, come da copione, ma funzionale e perfino necessaria per creare l’atmosfera voluta. Pesa certamente una certa staticità compositiva ma per i puristi non sarà un problema e questo disco farà loro trascorrere ottimi momenti. Grafica interessante e coerente con l’album.