Heretic Cult Redeemer – Flagellum Universalis

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A distanza di cinque anni dall’uscita di “Kelevsma”, ecco emergere dagli inferi “Flagellum Universalis”, terzo album degli ateniesi Heretic Cult Redeemer. L’atmosfera, a primo impatto, sembra molto vicina a quella delle due releases precedenti, eppure ho la sensazione che questo sia un vero e proprio punto di svolta per la band. Sin dai primi istanti, infatti, l’album ha un impatto sonoro notevole, incredibilmente superiore rispetto ai lavori precedenti. Violenza, disperazione e digressioni armoniche sempre più cupe lasciano presagire un ascolto tutt’altro che facile, una caratteristica della band a cui siamo già più che abituati. Tra riff ossessivi e un drumming implacabile, l’impressione è quella di non avere mai un attimo di respiro e, nostro malgrado, quella boccata d’aria non arriverà mai. I brani si susseguono tutti in questo clima di totale violenza e degenerazione, enfatizzato dalla voce di Funus che sembra provenire dall’oltretomba e che dona al tutto quell’aura (anti) religiosa che tanto amiamo.

In tutta la prima parte dell’album c’è però una grande mancanza: le affascinanti influenze orientali che nella release precedente comparivano sin dall’opening track. In questo caso si fanno invece attendere, lasciando spazio a quella costante atmosfera cupa e disturbante che ormai sembra impossibile scrollarsi di dosso. Dovremo infatti pazientare fino alla sesta traccia: “Grave Sophia – Breath Of The Night”, brano in cui finalmente ritroviamo quelle sonorità più bizantine che, seppur per poco, ci portano in una dimensione tetra ma meno martellante rispetto ai pezzi precedenti. Un afflato melodico che però durerà molto poco, perché con “Eye Of The Saturnian Dawn” ci troveremo nuovamente a sprofondare nelle aree più remote e sanguinose degli inferi, un ambiente che farà da cornice a tutte le ultime tracce, in un’ascesa vorticosa di rabbia e asprezza.

Insomma, “Flagellum Universalis” è tremendamente disturbante e lo è dall’inizio alla fine, senza mai calare d’intensità. Sicuramente non ci troviamo tra le mani un disco godibile o da ascoltare con leggerezza eppure la band riesce a non cadere mai nella banalità o nella ripetitività fine a sé stessa. Il risultato è un album complesso, enigmatico e senza compromessi, che porta gli Heretic Cult Redeemer a un livello decisamente superiore.

REVIEW OVERVIEW
Voto
72 %
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heretic-cult-redeemer-flagellum-universalisTRACKLIST <br> 1. Lunar Reign - Lunar Apogee; 2. Intoxication Divine; 3. Ascending Perfection; 4. Lapsit Exillis; 5. The Woven Chords Of Ecstasy; 6. Grave Sophia - Breath Of The Night; 7. Eye Of The Saturnian Dawn; 8. Primeval Cognition I; 9. Primeval Cognition II <br> DURATA: 48 min. <br> ETICHETTA: III Damnation Productions <br> ANNO: 2023