Diciamocelo in confidenza, se ogni dodici-quindici mesi non abbiamo tra le mani un nuovo disco dei Mavorim ne sentiamo quasi nostalgia perché, se Baptist ormai ha più impegni di una mamma con un neonato, riesce costantemente a rilasciare dischi qualitativamente sopra la media. In concomitanza con l’uscita dell’ultimo Eisenkult ecco il nuovo Mavorim, un album dalle tinte apocalittiche e dal piglio nettamente teutonico, naturale prosieguo del riuscito “Non Omnis Moriam” per sonorità ed atmosfere, che traccia sempre più nettamente quella che è e sarà la strada della band. Arrivata al quarto full length, al netto di demo, split ed ep, la principale creatura di Baptist ha incessantemente perseguito uno stile puro e austero di black metal, aspro, straziante ma al contempo epico e trionfante, risultando protagonista della nuova generazione di gruppi tedeschi, che richiama la vecchia guardia tenendo ben presenti alcuni connotati.
Negli anni i Mavorim hanno scavato in questa direzione tradizionale, apportando leggere influenze personali che stanno rendendo il moniker sempre più riconoscibile nella scena underground, con un sound che spazia dal tragico al folcloristico, dal malinconico al furioso, e pure in questo “Ab Amitia Pulsae” si dimostrano abili nello sfumare le classiche linee del black metal con tonalità diverse. La “furba” stratificazione sonora, che già si intravedeva nel precedente lavoro, in questo caso viene portata a un livello superiore, grazie al massiccio utilizzo di synth, praticamente onnipresenti, che aggiungono un contorno dinamico e più complesso a pezzi aggressivi che diversamente sarebbero risultati molto più lineari. Atmosfere drammatiche e una decadente melodia caratterizzano i primi tre pezzi, che riassumono quello che la band vuole raccontarci tra potenza, violenza e malinconia. L’elemento folk è enfatizzato dalle belle clean vocals che regalano profondità alle composizioni diversificandole l’una dall’altra.
Baptist, in collaborazione con il batterista Valfor, riesce a creare una serie di brani di buona qualità, e se qualche passaggio può sembrare più prevedibile c’è pur sempre qualcosa che ci fa alzare le antenne (come, ad esempio, i break centrali in “Was Des Lebens Nicht Wert” o “Die Andere Seite Deines Traumes”), sino ad arrivare alla conclusiva “Erlischt Für immer Nun Das Licht”, classico esempio di puro black metal teutonico tirato all’inverosimile. Nel 2023 i Mavorim scrivono una nuova pagina della loro carriera e, pur non stravolgendo le proprie sorti, si confermano una delle realtà più importanti della scuderia della Purity Through Fire e dell’intera scena tedesca, rafforzando in maniera solida il proprio status. Il futuro è dalla loro parte. Audaci e coraggiosi.