Mactätus – Provenance Of Cruelty

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Originariamente pubblicato nel 1998 dalla Napalm Records, questo “Provenance Of Cruelty”, seconda fatica sulla lunga distanza dei norvegesi Mactätus, pur rientrando a pieno diritto nel calderone del symphonic black metal, che allora viveva il suo periodo di maggior splendore, qualitativo e “commerciale”, e pur vantando la collaborazione di Samoth in fase di produzione, passò quasi completamente sotto silenzio, forse surclassato dai lavori ben più noti e fortunati dei vari Limbonic Art, Gehenna, Mörk Gryning, Odium e, naturalmente, Dimmu Borgir. Per rimediare a questo infausto destino e salvare il disco da un ingiusto oblio, la Northern Silence Productions ci propone oggi questa ristampa, per la prima volta anche in vinile, con copertina caprina (francamente non bellissima) identica a quella della prima edizione, dando sfogo ad un’operazione nostalgia per una volta non inutile perché ci offre l’occasione di rispolverare un lavoro assolutamente dignitoso, anche se in tutto e per tutto figlio del suo tempo.

Dal sound melodico, enfatico e magniloquente alla centralità delle tastiere nell’economia dei pezzi, dal flavour goticheggiante di alcuni passaggi all’utilizzo (non eccessivo in verità) di clean vocals e voci femminili, tutto infatti (perfino la foto del gruppo) ci riporta ai canoni del filone sinfonico che spopolava nella seconda metà degli anni novanta, con la band di Shagrath, allora indiscussa capofila del movimento, che sembra rappresentare l’influenza predominante e di sicuro un punto di riferimento compositivo per i nostri amici. I Mactätus, che in effetti erano attivi già da alcuni anni e che si sono sciolti nei primi anni duemila, dimostrano però che ai tempi possedevano un buon mestiere e, pur restando fondamentalmente dei gregari, non si limitavano a fare fotocopie. E lo capiamo da brani come “King Of The Dark Side”, il migliore del lotto, quadrato e rigoroso ma dannatamente efficace, o “Sleepless Souls”, dove fa il suo ingresso il cantato leggiadro di Kathrine Abrahamsen, o le più violente, oscure e ferali “En Trone Vevd Av Tid” e “Sønn Av Torden”, o ancora la title track, posta in chiusura a costituire una sorta di summa delle caratteristiche essenziali del disco.

Tutte canzoni apprezzabili, al netto di qualche momento che all’orecchio odierno potrebbe suonare un po’ troppo accademico, che certamente non brillano (e non brillarono) come gemme incontrastate di black metal sinfonico ma che si lasciano ascoltare con piacere ancora oggi, specialmente da chi quel sottogenere continua a trovarlo pur sempre interessante. I Mactätus probabilmente furono vittime di una “moda” che si andava ormai spegnendo e forse avrebbero meritato un maggior riconoscimento. Potete sempre rimediare recuperando questo “Provenance Of Cruelty”, che non sarà indispensabile ma rappresenta una gradita testimonianza del tempo che fu.

REVIEW OVERVIEW
Voto
71 %
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mactatus-provenance-of-crueltyTRACKLIST <br> 1. Draped In Shadows Of Satan's Pride; 2. King Of The Dark Side; 3. Sleepless Souls; 4. The Emperor's Trail; 5. En Trone Vevd Av Tid; 6. Sønn Av Torden; 7. Dark Journey; 8. Provenance Of Cruelty <br> DURATA: 45 min. <br> ETICHETTA: Northern Silence Productions <br> ANNO: 2023