Countess Erzsebet – Countess Erzsebet

0
648

Countess Erzsebet (moniker non propriamente fantasioso, dobbiamo dirlo) è una one woman band dietro la quale si nasconde Rachel Bloodspell Moongoddess, che ha già suonato il basso per diverse band, tra cui Xasthur, e vanta una formazione in pianoforte classico, chitarra e basso jazz; inoltre si è costruita da sola il basso e la chitarra che suona. Tutto molto suggestivo e improntato al “do it yourself” più spinto, il che ha in qualche modo attirato la mia attenzione, oltre al fatto che nel mondo del black metal non ci sono molti progetti interamente femminili. Però, dopo aver ascoltato questo omonimo ep di debutto, concepito come la potenziale colonna sonora di un cortometraggio indipendente, posso dire con convinzione che ci troviamo di fronte al classico esempio di prodotto underground che contiene qualche buona idea, a suo modo generosa e perfino originale, ma viene quasi completamente rovinato da una realizzazione raffazzonata e da una registrazione fin troppo artigianale e sporca, ai limiti dell’incomprensibile.

Ed è un peccato perché, se la nostra amica avesse messo da parte velleità legate alla mera attitudine, forse avremmo potuto ascoltare qualcosa di relativamente interessante: qualcuno potrebbe dire che è una cosa voluta, che di roba così ne usciva a bizzeffe nella prima metà degli anni novanta e oggi molto di quel materiale è considerato di “culto” (qualunque cosa voglia dire). Tutto vero ma questa roba da tempo non è più avanguardia, è sostanzialmente revival; e allora che almeno sia prodotta in maniera decente (non chiedo tanto, solo evitare l’effetto “pastone centrifugato” e distinguere gli strumenti).

Per quel che è dato sentire, e a tratti solo intuire, questo “Countess Erzsebet” propone un black metal vecchia scuola dal piglio primitivo e minimalista, con spunti psichedelici qua e là, si potrebbe dire a metà strada tra Bathory e Leviathan, con suggestioni orrorifiche di stampo cinematografico che chiamano in causa al tempo stesso Coven, Goblin e Mercyful Fate.

Vi sono momenti acustici, altri in cui si fa sentire uno stregonesco organo hammond a creare un’atmosfera occulta, e passaggi ambientali dal chiaro sapore rituale. Il lavoro è quasi del tutto strumentale perché il cantato, una sorta di litania lamentosa e spettrale, a volte sussurrata e a volte urlata, è confinato in uno spazio decisamente ristretto. Insomma l’intenzione era quella di dare vita ad un calderone sonoro oscuro e misterioso, che avrebbe potuto risultare apprezzabile se solo non fosse stato messo insieme in modo così superficiale e affrettato. E sarebbe bastato davvero poco perché, come ho detto, qui dentro le idee ci sono, tra l’altro concentrate in un minutaggio ridotto, e questo lascia ancora di più con l’amaro in bocca. Nonostante tutti i limiti, un ascolto glielo potreste comunque concedere. Il giudizio numerico è d’incoraggiamento, per quel che può valere.

REVIEW OVERVIEW
Voto
59 %
Previous articleVargr – FTW
Next articleNattverd – I Helvetes Forakt
countess-erzsebet-countess-erzsebetTRACKLIST <br> 1. In The Blood Of Virgins; 2. Glorification Of The Profane; 3. 666; 4. Pray To The Devil; 5. Obliteration Of Thine Enemy; 6. Exile Into Depravity <br> DURATA: 18 min. <br> ETICHETTA: Independent <br> ANNO: 2023