Nonostante il nome dal sapore greco, i Dikasterion vengono dal Belgio, paese che negli ultimi tempi sta sfornando alcune band degne di nota (come ad esempio i Dolchstoss, di cui abbiamo di recente recensito il debutto “War Is Eternal”). Formatisi nel 2018, per la band europea il qui presente “Chaos As A New World” è il secondo ep, arrivato a seguito delle proverbiali demo e di un altro ep del 2019. Partiti come una classica band black/death metal in stile Archgoat e compagnia, i Dikasterion sono riusciti ad evolvere la loro musica, mantenendo l’attitudine underground e un suono marcio e low-fi e accoppiando il tutto con un songwriting dinamico, che lambisce anche i territori del thrash e del classico heavy, con qualche riminiscenza del proto black metal anni ottanta.
Ne è riprova anche la riuscitissima cover di “Armies Of The Night” degli Stormtrooper, cult band heavy metal americana, autrice di un solo, fenomenale, ep nel 1985 che portava appunto quel titolo. Colpiscono nel segno anche “New World Disorder”, con il suo chorus ossessivo, e “Across The Line”, con i suoi continui cambi di tempo che in qualche modo possono ricordare i primissimi lavori dei Marduk. “Rites Of Convintion” invece è la traccia più classicamente black metal, forte di un efficace riff portante e di un blast beat che si alterna a tempi ora più cadenzati ora più trashoni. Da sottolineare anche la prova del vocalist Death Commander, che col suo sgraziato e gracchiante scream riesce sempre a dare spessore alle canzoni senza appiattirsi sulla melodia della chitarra. I Dikasterion però riservano l’asso nella manica per l’ultima traccia, “Death’s Serenade”, ispirata ad una canzone medievale piuttosto celebre, “Schiarazula Marazula”: si tratta di un pezzo folk con tanto di chitarra acustica e flauto che non avrebbe sfigurato in un album dei Falkenbach.
Totalmente slegata rispetto agli altri pezzi, impreziosisce la conclusione del lavoro ed è la dimostrazione del coraggio di questa band e dell’ampio territorio musicale in cui è in grado di muoversi. Promozione ai pieni voti dunque per il combo belga, in attesa del debutto sulla lunga distanza. Se volete ascoltare qualcosa di fuori dagli schemi, seppur ben ancorata agli stilemi di un black metal rozzo e primordiale, questo potrebbe essere il disco che fa per voi.
