Diciamoci la verità, un po’ tutti avevamo nostalgia degli Order Of Nosferat, considerato che non pubblicavano nulla di nuovo da ben sei mesi. Alla quinta uscita ufficiale in due anni e mezzo, puntuale come un orologio svizzero, il combo formato dal mastermind Revenant e dal suo fido compagno di scorribande Anzillu questa volta opta per il formato split con i compagni di merende Lunar Spells, giusto per dividersi i compiti nel tirare avanti la baracca del black metal a sfondo vampiresco. Il primo pensiero, una volta preso in mano il disco, è: quale innovazione queste band potranno aver portato al loro sound? E ovviamente la risposta è: nessuna! Ci si chiede che obiettiva utilità possa avere un lavoro del genere: presenzialismo? rispetto di obblighi contrattuali? probabilmente qualcosa di simile perché veramente, soprattutto per quanto riguarda gli Order Of Nosferat, la struttura dei pezzi, la disposizione degli stessi e l’atmosfera generale sono totalmente identiche a quanto abbiamo potuto ascoltare nei precedenti lavori.
L’alternarsi di pezzi dungeon synth e brani raw black metal che spaziano dal mid all’up tempo, senza mai eccedere in velocità, è un must del gruppo e pure questa volta viene riproposto in maniera minuziosa ma le canzoni, pur non brutte, nulla possono lasciare a chi già conosce la band. Da segnalare l’opener “To The Mountains Of Wallachia”, che riesce ad avere un minimo di personalità in più, e la strumentale “Melodies Echo From The Abandoned Castle”, anche se si trascina un po’ stancamente sino alla sua fine in maniera ripetitiva e prolissa.
Se gli Order Of Nosferat non riescono ad impressionarci con la loro ennesima release, i greci Lunar Spells fanno altrettanto, tenendo novità e personalità ben lontane da questo lavoro e vomitandoci in faccia quindici minuti di puro e violento black metal tirato al massimo, con radici lontane dall’Attica e piantate invece in lidi nord europei, soprattutto grazie a quelle melodie sinistre che solo la scuola finlandese (o tedesca) riescono ad offrirci. Il riffing ossessivo, la distorsione zanzarosa e la voce fulminata creano un continuum con la proposta degli Order Of Nosferat, dai quali i Lunar Spells si differenziano per la maggiore velocità e un uso esasperato del blast beat.
I tre pezzi qui proposti, che suonano uguali tra loro sia nella parte strumentale che nelle linee vocali (un’impresa distinguerli ma in fondo va bene così) sono un vero e proprio assalto frontale di black metal ottuso e ignorante ma dal tocco melodico, senza barlume di luce, più violento di mezzo litro di grappa a stomaco vuoto. La prestazione dei gruppi è formalmente impeccabile sotto tutti i punti di vista ed entrambi condividono il mastering finale, con suoni sporchi e vigliacchi dal piglio vintage (inutile avere produzioni triggerate o con volumi esasperati quando tutto è basilare e si bada al sodo).
Quando ti confronti con lavori simili i giudizi possono essere discordanti soprattutto quando una band fa uscire già due dischi all’anno (per i Lunar Spells la media è di “solo” uno) e viene difficile essere obiettivi. A noi questo split, al netto di tutto, ha trasmesso veramente poco per quanto abbiamo scritto ma è innegabile che il prodotto in sé rimanga discreto e un buon mezzo per conoscere queste due realtà qualora non ci fosse stata l’occasione in precedenza. Altrimenti è sinceramente evitabile.