Luring – Triumphant Fall Of The Malignant Christ

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Trio proveniente dagli Stati Uniti (per la precisione dalla Pennsylvania), i Luring sono attivi da qualche anno e, dopo un paio di demo, hanno pubblicato il full length d’esordio, “Victory Fires Ablaze Under The Banner Of Lucifer”, nel 2022, attirando le attenzioni di quei ragazzacci brutti della Iron Bonehead Productions, sotto l’egida della quale viene oggi alla luce questa seconda fatica sulla lunga distanza, con una copertina tanto affascinante quanto sinistra e con un titolo magniloquente: “Triumphant Fall Of The Malignant Christ”. Riconducibili all’ampio filone del black metal di matrice atmosferica, come altre realtà a stelle e strisce dedite a sonorità simili (penso per esempio ai Ringarë), anche i nostri amici prediligono un approccio nebbioso e indefinito che mescola sonorità grezze e chiaramente old school a influenze ambient/dungeon synth, per la verità abbastanza sfumate e mai preponderanti, ad esclusione di intro, outro e l’intermezzo “Beyond The Bounds Of Human Life”.

Il piglio generale è classico ma non in maniera troppo ovvia o derivativa e l’uso intelligente delle tastiere, sempre pronte a fare da sfondo alle chitarre che procedono ora ipnotiche e circolari ora più aggressive, si dimostra determinante nella creazione di quell’atmosfera vagamente magica e mistica che rappresenta probabilmente l’elemento di maggior interesse dell’album, di sicuro quello che cattura immediatamente l’attenzione dell’ascoltatore al di là dei singoli brani, che si mantengono su livelli di ispirazione costantemente accettabili ma in fin dei conti hanno tutti un andamento piuttosto simile.

Con alcune differenze, naturalmente: si passa ad esempio dall’equilibrio instabile tra brutale fisicità e sonorità più eteree, quasi ultraterrene, della suite di oltre otto minuti “The Axe Of Vengeance”, alla furia più marcata di “Burning Flames Of Hatred” (che, non a caso, è invece la canzone più breve del lotto), fino a giungere alle melodie fluttuanti e ripetute di “Feverish Dreams Of Death”, che con il suo lineare ma efficace gioco tra chitarra e tastiera rappresenta a mio parere l’episodio più riuscito del disco.

I Luring, com’è normale che sia, pagano il necessario tributo al loro filone di appartenenza ma cercano di costruire un sound quanto più possibile personale e si può dire che in buona parte ci riescano, grazie anche e soprattutto ad un certo gusto melodico che a tratti emerge in modo più evidente e si fa ampiamente apprezzare, anche se rimandi ed influenze inevitabilmente ci sono ed affiorano qua e là (ma questo non è di per sé un limite, anzi è fisiologico): in ordine sparso si va dai primi Abigor ai Nocternity, da certi Countess ai Lunar Aurora, passando per i Gorgoroth per quanto riguarda il lato più violento della loro musica.

Ce n’è quindi di che godere per i quarantacinque minuti scarsi di durata dell’album che ci presenta una band già piuttosto consapevole dei propri mezzi ma con ancora margini di miglioramento, che potrebbe far sentire la propria voce nell’affollato (forse sarebbe più corretto dire inflazionato) panorama di quello che definiamo black metal atmosferico. Ascolto consigliato.

REVIEW OVERVIEW
Voto
71 %
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luring-triumphant-fall-of-the-malignant-christTRACKLIST <br> 1. Crucifixion Of The Swine; 2. Where Forgotten Spirits Dwell; 3. Strewn Carcass Of Christ; 4. The Axe Of Vengeance; 5. Beyond The Bounds Of Human Life; 6. Death Is The Master I Obey; 7. Burning Flames Of Hatred; 8. Feverish Dreams Of Death; 9. Black Heart Of Stone; 10. His Holy Resplendence Extinguished In Agony <br> DURATA: 43 min. <br> ETICHETTA: Iron Bonehead Productions <br> ANNO: 2023