Dolchstoss – Embers Of The Fallen

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“Embers Of The Fallen” è il terzo attacco che i belgi Dolchtoss sferrano in appena tre anni di esistenza e pare che non abbiano alcuna intenzione di fermarsi (dai canali social lasciano infatti intendere di essere già al lavoro sul nuovo disco). E se il primo ep fu una sorta di “novità” nel panorama underground belga, l’album di debutto “War Is Eternal” è stato una conferma, anche di tutto ciò che gira intorno alla loro musica, dall’artwork alle tematiche basate sulla grande guerra, sempre più di moda nel mondo estremo. Con questa nuova fatica, divisa in undici atti per quaranta minuti abbondanti, la band belga non smuove di un millimetro la sua linea e cerca di avanzare lungo labirintiche trincee per sferrare attacchi sempre più letali. La formula è sempre la stessa, collaudata a puntino, un black metal fortemente debitore della seconda ondata nordeuropea, scarno ed essenziale, dove le chitarre la fanno da padrone grazie a un riffing sempre sostenuto e ossessivo; il tutto abbastanza controllato, senza lasciare nulla al caso. Questo è se vogliamo il valore aggiunto di una band che, seppure sulla carta molto giovane, sembra suonare con esperienza, come dimostrano composizioni mai banali e contenenti una gran quantità di riff e atmosfere marziali.

È evidente la dedizione del gruppo nei confronti di gente come Marduk (anche quelli degli ultimi lavori) o Funeral Mist: ponendosi sulla scia dei Kanonenfieber, i Dolchstoss entrano in scena e ci devastano le orecchie con un massacro musicale davvero feroce. Cercare differenze rispetto al precedente lavoro è difficile ma una cosa è certa, i belgi hanno le idee chiare dal punto di vista stilistico e compositivo: a loro non importa che ci sia il sole o piova, il loro assalto frontale è per tutte le stagioni, e se le munizioni finiscono si usano i coltelli, e se quelli si perdono, allora si passa alle mani. In questo compendio di pura brutalità sonora, che si riversa come fuoco pesante tra blast beats, mitragliate in doppia cassa, riff assassini e uno screaming basso e atroce, non ci sono pause, al massimo rallentamenti opportuni e disinvolti, frammenti più cadenzati e monolitici. La partenza affidata all’imponente “MG08” (la mitragliatrice pesante con canna raffreddata ad acqua di produzione tedesca) è un vero assalto, e ci pensa la seguente “Flood Of Retaliation” a rincarare la dose, pagando il dovuto debito nei confronti di Morgan e compagni.

“Revel In Brutality” è il classico mid tempo che non fa prigionieri, una marcia inarrestabile che conduce a “Ruins Of Kowel”, autentica brutalità sonora che racconta le vicende belliche che investirono la città ucraina durante l’omonima battaglia nell’estate del 1916 che sancì la vittoria austro ungarica sul campo. L’evocativa e breve strumentale “Mir Juckt Die Säbelspitze” funge da intro alla seconda parte del disco, che risulta più rallentata rispetto al lato A ma non per questo meno avvincente, concludendosi con la violentissima “Mörser”, in onore dell’obice pesante tedesco da 210 mm impiegato nel corso della prima guerra mondiale, che termina sfumando come la colonna sonora di un film anni venti. “Embers Of The Fallen” è in definitiva una sorta di bignami in musica sulla grande guerra, diretto e recitato dai Dolchstoss, che ci portano direttamente sul campo di battaglia, tra bombe che cadono inesorabili, baionette, sofferenze atroci e pura violenza black metal.

REVIEW OVERVIEW
Voto
74 %
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dolchstoss-embers-of-the-fallenTRACKLIST <br> 1. MG08; 2. Flood Of Retaliation; 3. Revel In Brutality; 4. Ruins Of Kowel; 5. We, The Inhumane; 6. Mir Juckt Die Säbelspitze; 7. Forced March; 8. Mud And Rain; 9. Silent Witnesses; 10. A Pounding Death; 11. Mörser <br> DURATA: 43 min. <br> ETICHETTA: Drakkar Productions <br> ANNO: 2024