Beastcraft – Into Serpent Blood Invocation

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Recensire dischi come quest’ultima uscita dei Beastcraft non è poi così complicato. Basta fare un sano “copia e incolla” di brani di recensioni di qualche vecchio lavoro di Darkthrone e Gorgoroth e il gioco è fatto. E quindi via con chitarre zanzarose, tremolo come se piovesse, registrazione cantinara, atmosfere gelide e infernali, screaming demoniaco e chi più ne ha più ne metta. Che è in sostanza quello che fanno i Beastcraft, ovvero “copiare e incollare” vecchia roba di Darkthrone e Gorgoroth, ma anche Vargsang e gli immancabili Bathory, nel nome dello spirito old school dei primi giorni del genere, o sarebbe più corretto dire della seconda ondata che dette poi vita al classico sound “true norwegian”. Però lo sanno fare bene e pochi cazzi. E infatti Sorath Northgrove non è certo l’ultimo arrivato, così come non lo era il suo socio, passato a miglior vita, Trondr Nefas, entrambi coinvolti, tra gli altri, in Urgehal e Vulture Lord, e quindi assolutamente ferrati in materia di sonorità crude e agghiaccianti.

Questo “Into Serpent Blood Invocation” peraltro è una chicca per collezionisti perché si tratta di un cofanetto, dal prezzo non modico, in formato A4 e in edizione limitata a cinquanta copie numerate a mano, contenente quattro casette, che ripercorre in maniera esaustiva la prima parte della carriera della band, che nacque nei primi anni duemila, quella senz’altro più significativa. E precisamente: il primo album “Into The Burning Pit Of Hell”, la raccolta di demo e rarità “Dawn Of The Serpent”, il secondo album “Baptised In Blood And Goatsemen” (a mio avviso il migliore) e il live “Unpure Invocation Of Alastor Nefas”, un sostanzioso booklet e gadgets vari. Oltre a un capro di peluche nero che pronuncia la parola “satan” se lo premete sulla pancia. No, scherzo. È però compresa una compilation digitale, che è una sorta di selezione del meglio del meglio ed è costituita dalla manciata di brani messi a disposizione del vostro umile scribacchino, che vedete riportati in tracklist, sufficienti per farsi un’idea abbastanza completa del sound targato Beastcraft anche da parte di chi non abbia mai avuto prima d’ora occasione di accostarsi alla band. Mentre chi già li conosce, e in generale chi ama il black metal norvegese dei primi anni novanta, avrà pane in abbondanza per i propri denti. Come avrete potuto facilmente intuire dalle righe che precedono qui dentro non troverete nulla che non sia già stato sentito ma bisogna riconoscere ai Beastcraft di essere in grado di maneggiare con consumata abilità la materia “true black” e di diversificare la loro musica quel tanto che basta per mantenere desta l’attenzione dell’ascoltatore.

Si passa così da episodi puramente darkthroniani vecchia maniera come “Summoning The Great Beast” e “(Of The) Circle Of Evocation”, dove un paio di riff vengono ripetuti in maniera ossessiva sul classico tappeto di blast beats, ad altri più bathoryani nei quali emergono retaggi riconducibili alla prima ondata, come la sferzante “Satanist”, ad altri ancora dall’incedere più cadenzato, come l’autocelebrativa “Beastcraft Manifest” e “Blackwinged Messiah Of Blasphemy” (entrambe proposte in una versione dal vivo dalla buona resa sonora), dove fanno la loro comparsa melodie insinuanti e malevole che probabilmente vi resteranno in testa fin da subito. Insomma dai Beastcraft non ci si può legittimamente attendere niente di diverso e in fin dei conti va bene così. Questa è una testimonianza molto curata del passato di un gruppo che ha sempre interpretato il black metal in un certo modo, che per alcuni resta ancora l’unico modo possibile di interpretare il genere. Piacerà ai nostalgici ma anche ai più giovani che vogliano fare un tuffo nell’originaria dimensione underground di queste sonorità.

REVIEW OVERVIEW
Voto
71 %
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beastcraft-into-serpent-blood-invocationTRACKLIST <br> 1. Black Witchcraft; 2. Summoning The Great Beast; 3. Burnt At His Altar; 4. Satanist.; 5. (Of The) Circle Of Evocation; 6. The Beast Awakens; 7. Beastcraft Manifest; 8. Blackwinged Messiah Of Blasphemy <br> DURATA: 32 min. <br> ETICHETTA: Necroeucharist Productions <br> ANNO: 2024