SID

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Sid è un solo project italiano, dietro il quale si cela l’omonimo mastermind, personaggio già noto negli ambienti underground per essere la mente e il motore dei Mourning Soul e coinvolto in altre interessanti realtà come Norsefire e Rovina. In compagnia del nostro intrepido Schizoid siamo andati a conoscere meglio il mondo di questa creatura, che si muove nei territori del più classico raw black metal e che da poco ha partorito l’ultimo demo “Somnia Defuncti” sotto il caldo sole della Sicilia, che spesso nasconde cose molto oscure…

Ciao Sid, come nasce il progetto e come si è evoluto nel tempo?

Ciao, intanto ti ringrazio per questa intervista e per il supporto. SID nasce ufficiosamente nel momento in cui Mourning Soul (mio progetto principale) passa da one man band a band tradizionale a tre elementi. Quindi cronologicamente possiamo collocare la nascita del progetto nel 2007 ma ufficialmente solo con l’uscita del primo demo, nel 2013 (“The Living End-Chapter I: Requiem World” ndr), ha concretizzato la sua nascita. Ho appunto dato vita alla band per continuare il percorso artistico e filosofico che ho interrotto con Mourning Soul dal momento in cui non è più stata una one man band. Sento ancora la necessità di esprimermi attraverso questo raw black metal e occuparmi completamente di tutto senza nessuna influenza esterna e senza la necessità di dovermi confrontare con qualcun altro. Mi occupo di comporre, suonare e registrate tutto, del mixing, delle liriche, dell’artwork, della promozione, etc… L’evoluzione è solo forse dal punto di vista della produzione e dei suoni che mi piace sempre variare (e non necessariamente “migliorare”). Dal punto di vista musicale e di concept si tratta sempre di ciò a cui sono profondamente legato: raw black metal con radici che affondano prepotentemente negli anni novanta.

La tua origine siciliana e il tuo legame con il territorio hanno influenzato i tuoi progetti musicali? Vivi ancora in Sicilia al momento?

Se intendi da un punto di vista prettamente musicale ti direi di no. Non sono mai stato interessato ad inserire parti folk, strumenti tradizionali o utilizzare idiomi collegati al mio territorio di origine. Dal punto di vista della mia crescita interiore il fatto di aver vissuto gran parte della mia vita in provincia di Enna (tristemente nota per non essere una terra musicalmente appetibile o dalle grandi opportunità) ha sicuramente influito a  formare il mio lato più “oscuro” ma anche la mia perseveranza, grazie alla quale porto ancora avanti a testa alta i miei progetti e le mie ambizioni non curandomi dei bigotti giudizi altrui. Non abito più in Sicilia da dieci anni.

“Somnia Defuncti” è uno dei tuoi lavori migliori ed è tra i miei preferiti, insieme a “Promo 2008” dei Mourning Soul. La scelta di pubblicare solo demo con Sid fino ad oggi è stata una decisione voluta o c’è l’intenzione di arrivare anche a un full length?

Ti ringrazio. Anche secondo me “Somnia Defuncti” è il mio lavoro migliore. Con “Promo 2008” dei Mourning Soul ho un legame fortissimo perché è stata la prima registrazione ufficiale con N.Fog e Decrepit (escludendo la reharsal tape registrata in presa diretta). Pur essendo formato da tre su quattro pezzi presi dai primi demo, gli arrangiamenti erano differenti e i pezzi suonavano molto più aggressivi. Era un periodo completamente dedicato alla band. Vivevamo il black metal a trecentosessanta gradi, sette giorni su sette! Il full potrebbe arrivare ma sono molto affezionato al formato demo che è una incarnazione molto più underground dalla quale mi piacerebbe non uscire.

Visto che stiamo parlando dei Mourning Soul, volevo chiederti se attualmente state lavorando su nuovo materiale. Inoltre, hai altri progetti in corso al momento?

Sì, abbiamo tre pezzi e un paio di cover già pronte e in fase di ultimazione a livello di mixing. Suonano molto violente e aggressive! Ci piacerebbe pubblicarle su uno split o su un ep. In questo momento oltre ai Mourning Soul e SID sto collaborando (e spero di continuare a farlo!) con i Norsefire (un gruppo di amici siciliani per i quali ho registrato le vocals per una demo di black metal old style da paura!). Da pochissimo e grazie al contatto dell’amico Matteo di Masked Dead Records/Sulphur Fanzine, sto suonando il basso con i The Scars In Pneuma, una band lombarda di ottimi musicisti veterani provenienti da realtà validissime del panorama Italiano (Ogen, Nott, Nebrus, Tragodia) che mi hanno dato la possibilità e l’onore di ritornare on stage dopo un bel po’ di anni di letargo forzato. Li ringrazio pubblicamente e invito tutti a dare un ascolto ai loro lavori che reputo originalissimi e veramente di alto livello.

Cosa rappresenta per te il black metal?

Non voglio darti una risposta oggettiva. Ti dico soltanto che dopo venticinque anni posso affermare che il black metal fa parte della mia vita in maniera significativa. Nella musica, nella filosofia e nel suo significato più intimo e personale credo si trovi in profonda simbiosi con il mio lato più inconscio. Sono sicuro che senza di esso sarei tutt’altro.

Guardando ai tuoi ascolti più recenti, c’è qualche artista o progetto, italiano o internazionale, che ti ha colpito particolarmente negli ultimi anni? Qualcosa che magari ti ha ispirato o sorpreso?

Sinceramente i miei ascolti e ispirazioni per la maggior parte appartengono al passato. Ascolto di tutto, dal rock anni settanta al metal più estremo, ma di band o artisti recenti non ho molto da nominarti. Ultimamente qualche band americana che propone un metal estremo contaminato come i Wayfarer mi ha colpito molto oppure potrei nominarti i Blood Incantation che comunque nelle sonorità sono molto ancorati all’old school. Mi piace ascoltare le uscite black metal italiane e grazie al canale youtube di Roberto (Museo del Black Metal Italiano) mi tengo sempre e facilmente aggiornato.  

La tua ultima release, uscita a marzo 2024 per Worship Tapes, segna un cambiamento rispetto ai tuoi lavori precedenti, che erano autoprodotti. Com’è nata la collaborazione con questa label? Pensi di proseguire con loro anche in futuro o hai già in mente altre etichette con cui collaborare?

Ho semplicemente mandato la demo a tre etichette per chiedere se avessero voglia di stamparle. La tedesca Worship Tapes mi ha subito risposto con grande entusiasmo proponendomi un buon accordo. Spero di continuare a collaborare con loro in futuro perchè sono molto veloci e professionali. Di sicuro mi piacerebbe poter collaborare con una label italiana, vedremo…

Parliamo dell’artwork del tuo ultimo lavoro: ti andrebbe di raccontarci come è nato e qual è il concept che ci sta dietro?

Come ti dicevo prima, per SID mi piace occuparmi anche della parte grafica. Cercavo qualcosa che potesse esprimere negatività e disprezzo per la razza umana. Ed ecco che sfogliando un vecchio libro di medicina mi sono imbattuto in questo disegno rappresentante un parassita della decomposizione al quale ho “impiantato” al centro un cuore umano. La decomposizione è spirituale e noi siamo gli artefici della nostra fine.

Oltre al mondo del black metal, c’è un’altra passione che coltivi con la stessa intensità, magari in un ambito completamente diverso da quello musicale?

La musica prende tutto il mio tempo libero (che sia per comporla, suonarla o semplicemente ascoltarla). Mi piacerebbe potermi dedicare ad altro ma il tempo a disposizione è poco e la musica rimane sempre la mia passione principale alla quale non potrei rinunciare. Leggo molto (dalla filosofia alla religione al classico romanzo o ancora ai fumetti) e mi piace il cinema/TV prevalentemente a sfondo horror.  

Grazie per il tuo tempo e per la tua musica. Ti va di lasciare un messaggio ai lettori di BMIK?

Grazie a te per il supporto e l’interesse verso i miei progetti. Grazie per tenere vivo l’underground con passione e dedizione nonostante le difficoltà che ci sono oggigiorno. Sono sempre disponibile e felice di poter scambiare materiale con tutti coloro ai quali possa interessare (contattatemi a: sidblackmetal@gmail.com). L’unico messaggio che mi sento di dare ai lettori è quello di cercare di sostenere l’underground con forza e perseveranza. Ci sono tante ottime band e tanti addetti ai lavori che si sbattono pur di tenere viva questa grande passione che è la musica estrema. Supportate l’underground!