Mavorim – In Omnia Paratus

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Sin dagli esordi (almeno per chi scrive) i Mavorim hanno occupato un posto in prima fila nella scena underground teutonica. “In Omnia Paratus” segna il quinto sigillo sulla lunga distanza, senza contare vari split, demo e quant’altro, che si aggiungono alla variegata discografia di Baptist & Co. A distanza di un anno e mezzo dal discreto “Ab Amitia Pulsae”, il combo bavarese sembra seguire la via tracciata dal precedente disco, enfatizzando sia i momenti brutali che quelli più atmosferici ed epici, sempre conditi da quegli elementi folkloristici sviluppati soprattutto nel progetto Eisenkult, ma senza rimarcarli eccessivamente. Niente di nuovo quindi ma una solida conferma di ciò che è stato il Mavorim sound a partire dal buon “Non Omnis Moriar”: tuttavia pare che i lampi di genio, tolta una manciata di pezzi, questa volta siano venuti a mancare. Si ha l’impressione che la band stia tranquillamente nella propria comfort zone, cercando di affinare una proposta già nota senza stravolgere nulla: ci sono i riff killer, le linee melodiche di chitarra quasi medievaleggianti, i break atmosferici a base di synth, le clean vocals e lo scream di Baptist, sempre sopra le righe. Ascolto dopo ascolto “In Omnia Paratus” conferma quanto di buono fatto negli anni passati ma è come se aleggiasse una sensazione di “già sentito”, forse anche perché negli altri progetti di Baptist, Eisenkult e Atronos, le soluzioni adottate sono sostanzialmente le stesse.

L’integrazione delle tastiere con riff pachidermici e marziali, che nel complesso crea un contorno piuttosto dinamico a un’aggressività più diretta e brutale che mai, evidenzia come la band dà il suo meglio proprio quando ha a che fare con mid tempos epici e solenni, che lasciano più spazio all’elemento atmosferico: non a caso gli episodi migliori dell’album sono tutti nella prima parte, dove pare che il repertorio dei Mavorim venga non solo riproposto ma anche tirato a lucido in una versione più pulita e raffinata. L’opener “Als Der Menschheit Wille Brach” è un efficace bignami degli stilemi del black metal teutonico più arcigno e verace, in “Zerfall” la componente folk è ben in evidenza nelle chitarre e nei break, mentre “Tu’ Ich Meine Augen Zu” è il classico pezzo alla Mavorim, dove emergono un cantato epico e clean solenni, che lo rendono il brano più coinvolgente del lavoro, con una personalità marcata e prepotente. “Ein Fahles Ross” è un altro brano di spicco, dai toni quasi folk, con influenze che rimandano ai Falkenbach più meditativi e riflessivi e un’onnipresente impronta bathoryana.

Da citare anche, ma non in positivo, la conclusiva, lunga e complessa “Der Letzten Sonne Untergang”, che si trascina per undici minuti senza mai decollare in maniera netta, lasciandoci qualche dubbio sull’utilità di questa eccessiva durata.

Drammatici, cattivi, ortodossi e anthemici come sempre, prodotti alla perfezione, è difficile che i Mavorim sbaglino un disco, e anche questa volta riescono a portare a casa un lavoro discreto, pur sedendosi comodamente sugli allori senza mai osare qualcosa di più. Forse un uso maggiore delle clean vocals per enfatizzare lo spirito gagliardo di alcuni passaggi avrebbe dato maggiore spessore a un disco che, nonostante riesca a farsi apprezzare, probabilmente rimarrà nella discografia della band come uno dei tasselli non fondamentali.

REVIEW OVERVIEW
Voto
70 %
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mavorim-in-omnia-paratusTRACKLIST <br> 1. In Omnia Paratus; 2. Als Der Menschheit Wille Brach; 3. Zerfall; 4. Tu' Ich Meine Augen Zu; 5. Stählerne Reihen; 6. Ein Fahles Ross; 7. Aller Abart Gloria; 8. Träume; 9. Alles Stirbt; 10. Der Letzten Sonne Untergang <br> DURATA: 57 min. <br> ETICHETTA: Purity Through Fire <br> ANNO: 2024