Malauriu / Sinoath – Malauriu / Sinoath

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Split in formato 7” e in edizione limitata, sotto l’egida della Doomentia Records, davvero degno di attenzione, e non solo perché si tratta di una chicca per i collezionisti più incalliti. La release vede impegnate due realtà siciliane, Malauriu e Sinoath, diverse sotto il profilo stilistico ma in questo caso impegnate a superarsi misurandosi entrambe con sonorità che in prima approssimazione potremmo definire come riconducibili al filone black/doom, variamente interpretato. I Malauriu sono una band che abbiamo seguito assiduamente sulle nostre pagine virtuali: attivi da una decina d’anni circa hanno una discografia quantitativamente corposa e qualitativamente di tutto rispetto. Una cosa che personalmente ho sempre apprezzato di questo progetto è la capacità di variare, pur restando fondamentalmente legato ad un sound tradizionale.

Una caratteristica questa che è venuta fuori soprattutto nelle loro ultime uscite, che spaziano dal classico true black metal al metal estremo old school di matrice ottantiana, passando per sfumature orrorifiche, fino alle inaspettate narrazioni in salsa ambient/dark wave dell’ultimo album. “Scuru”, il brano qui proposto, segna un’ulteriore cambiamento perché si tratta di una solidissima canzone doom con un’atmosfera vagamente blackeggiante, dalle linee chitarristiche nitide e dalla resa sonora da marcia funebre, peraltro sottolineata da una produzione piuttosto nitida e potente. Mi verrebbe quasi da definirla come una sorta di ideale punto d’incontro tra una certa tradizione horror metal made in Italy, in questo caso veicolata anche dalla presenza di Regen Graves degli Abysmal Grief alle tastiere, e alcune cose dei Sentenced più grigi e tristi, se mi passate il paragone. Molto suggestiva e riuscita anche la coda sussurrata che chiude il pezzo. Non è meno interessante “Symphony Of The Scythe”, il pezzo proposto dai Sinoath, band di lunga esperienza, attiva fin dai primissimi anni novanta, con ben sei album alle spalle, e stilisticamente orientata dalle parti di un black/death/doom vecchia scuola, che nel corso della loro discografia ha assunto anche sfumature in senso lato più progressive.

La canzone è dedicata allo scomparso Massimo Chiofalo, che suonò la chitarra in “Meanders Of Doom”, ep del 2015, e si porta dietro un mix emozionale piuttosto riuscito tra rabbia impotente e funebre malinconia, musicalmente incarnato dall’alternanza tra momenti più classici, squarci acustici e inserti di pianoforte, nel complesso accostabile a gente come Cemetary, primi Tiamat e Paradise Lost e soprattutto primi Katatonia. La predilezione per la vecchia scuola ha portato i nostri amici a scegliere senza riserve una produzione davvero scarna e priva di orpelli (prestare attenzione per credere soprattutto al suono della batteria): chi è più legato al passato apprezzerà senz’altro; personalmente ritengo che la resa sonora complessiva sia eccessivamente soffocata e finisca per penalizzare alcuni momenti, come ad esempio l’assolo finale che a mio avviso avrebbe meritato maggiore pulizia e levigatezza. Pur nella diversità di approccio dei due progetti coinvolti, ed anzi forse proprio per questo, a conti fatti quest’uscita è una bella testimonianza della scena underground nostrana che vanta realtà forse non di primo piano in termini di visibilità ma in grado di rivisitare alcune sonorità in maniera credibile e con un tocco abbastanza personale.

REVIEW OVERVIEW
Voto
72 %
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malauriu-sinoath-malauriu-sinoathTRACKLIST <br> Malauriu 1. Scuru; Sinoath 2. Symphony Of The Scythe <br> DURATA: 9 min. <br> ETICHETTA: Doomentia Records <br> ANNO: 2025