Sid – Somnia Defuncti

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Ci eravamo già occupati del progetto Sid sulle nostre pagine virtuali ormai qualche tempo fa, in occasione dell’uscita del primo demo “The Living End – Chapter I: Requiem World” risalente al 2013. In questi anni la one man band italiana, dietro la quale si cela l’omonimo mastermind, già mente e motore dei Mourning Soul, è rimasta nell’ombra delle catacombe siciliane da cui ha avuto origine, a dispetto del clima caldo di quelle zone, per manifestarsi sporadicamente con il “Promo 2020” e adesso con questo nuovo demo. Nuovo demo che si presenta con una copertina raffigurante un parassita della decomposizione con “impiantato” al centro un cuore umano, metafora della “decomposizione spirituale” della quale siamo gli artefici, come lo stesso Sid ha avuto modo di spiegarci in un’intervista apparsa di recente sul nostro portale. Un biglietto da visita visivo decisamente crudo, al quale fa da coerente contraltare un contenuto musicale altrettanto ruvido, che si sostanzia in un black metal di matrice old school. E non potrebbe essere altrimenti dal momento che questa è (e probabilmente sarà anche in futuro) la direzione del progetto, come afferma sempre Sid: “dal punto di vista musicale e di concept si tratta sempre di ciò a cui sono profondamente legato, raw black metal con radici che affondano prepotentemente negli anni novanta”.

Il black metal del nostro amico in quest’occasione mi sembra particolarmente vicino al modo in cui il genere era inteso agli esordi, quello che rimanda ai Mayhem dei primissimi anni novanta e a gruppi coevi, come Morbid o Treblinka, e più in generale a quel calderone mefitico che ribolliva nelle terre scandinave poco prima che un certo tipo di suono cominciasse a cristallizzarsi e a diventare tipico (o “true”, se preferite), per poi uscire dall’underground ed imporsi definitivamente all’attenzione dell’audience metallica. Un approccio decisamente “vecchio” quindi, anche per quanto riguarda la registrazione che è sporca come si conviene ad un’uscita così concepita ma non sfocia mai nella cacofonia fine a sé stessa, e non credo sia un caso il fatto che questo lavoro esca in formato tape, proprio come si prediligeva a quei tempi. Al tempo stesso però vi sono a mio giudizio suggestioni che potrebbero avvicinare alcuni momenti di questo lavoro (penso ad esempio alla sulfurea e sofferente “Part V – The Inner Calvary”) a correnti più recenti, come quella “ortodossa” che fa capo a certi Deathspell Omega o a gente come Ofermod e Funeral Mist, che però da quell’originario filone comunque deriva in linea retta.

Al di là di accostamenti più o meno azzardati che, si sa, piacciono sempre a noi umili scribacchini, una cosa è certa: l’album va ascoltato come un continuum diviso in capitoli perché mi pare chiaro che sotto il profilo sia lirico che musicale tutte le canzoni, come suggeriscono i titoli delle stesse, siano unite l’una all’altra nella descrizione di un percorso tra paesaggi infernali che sembra essere prima di tutto un percorso interiore. Se volgete spesso e volentieri lo sguardo al passato e vi piace il black metal vecchio stampo dal piglio criptico e dal suono ossessivo, vorticoso e ipnotico, allora questo “Somnia Defuncti” potrebbe fare decisamente al caso vostro.

REVIEW OVERVIEW
Voto
67 %
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sid-somnia-defunctiTRACKLIST <br> 1. Part I - ...Absentia (Intro); 2. Part II - Serpent's Servants; 3. Part III - Sign Of The Fallen Ones; 4. Part IV - Perverted Lust; 5. Part V - The Inner Calvary; 6. Part VI - In Memoriam...(Outro) <br> DURATA: 19 min. <br> ETICHETTA: Worship Tapes <br> ANNO: 2024