Morcolac – Sanguinaria

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Era l’inverno del lontano 1997 quando ebbi per la prima volta tra le mani l’immortale “Castlevania Symphony Of The Night”, un titolo pazzesco, non solo per il gameplay ma soprattutto per la splendida colonna sonora: era bellissimo sbudellare mostruosi nemici con la lama del figlio di Dracula, Alucard, accompagnati da frenetiche note di organi eterei e sinfonie classiche. Morcolac, la band che ho ora in cuffia, mi riporta, con un pizzico di nostalgia, a quei fantastici anni in cui il mondo videoludico e il black metal riempivano le mie noiose giornate da adolescente. Dopo due album, “A Vampiir Is Born” e “Vrykolakas”, pubblicati rispettivamente nel 2021 e nel 2022, e l’ep “Drawbridge To Citadel Of No More Dawn”, la band guidata da Sadomaster torna con il terzo lavoro, “Sanguinaria”. Un album interessante, specialmente per chi adora il black metal sinfonico, ricco di composizioni articolate e pompose, un po’ barocche, avvolte in viola tendaggi di velluto e vestite di candide camicie adornate di merletti e sbuffi. “Vampiric black metal”, così definisce il proprio approccio la band nostrana, ed è una definizione molto azzeccata, a mio parere. L’ascoltatore infatti è immerso in un mondo lugubre e tetro, accompagnato da riff taglienti e veloci, ritmiche serrate, e uno scream di tutto rispetto: ho molto apprezzato il cantato, il timbro e la tecnica vocale, che alzano il livello compositivo, già rispettabile. La title track apre le danze con un’intro di organo che introduce un riff potente e cadenzato, valorizzato dalla sezione lirica; inevitabile l’headbanging ma questo è solo il preludio perché nel prosieguo blast beat e chitarre serratissime esplodono in una cavalcata black metal old school che flagella l’ascoltare fino alla conclusione.

“Ominous Castledusk” prosegue sulla stessa strada, ovvero velocità e linee ritmiche potenti, adornate da brevi ingressi di tastiere che doppiano molto bene le parti melodiche delle chitarre; interessante la scelta delle patch elettroniche che spaziano dall’organo classico alla spinetta al clavicembalo: nonostante sia un pezzo da oltre sei minuti non stufa e scivola via come il sangue dal canino di un vampiro. “Blacklight Torches From Below” è un brano di “transizione”, un buon cuscino che dà riposo alle orecchie segnate dai primi due episodi e prepara all’arrivo della seguente “Dragonbanners Draw The Horizon”, una canzone dove l’epicità si sente fin dai primi secondi: gli stendardi dei draghi sventolano in un cielo rosso sangue ed emerge l’influenza di certo epic metal fine anni novanta, con le articolate e armonizzate parti di chitarra in primo piano, accompagnate da un tappeto di doppia cassa, e gli ingressi delle tastiere a completare il buon lavoro di composizione. “Maze Of Glorious Flowing”, una delle mie preferite, sembra un rituale di resurrezione tratto direttamente dal Necronomicon Ex Mortis: una linea vocale quasi recitata rende la struttura del pezzo molto interessante e non banale. La progressione della scrittura è molto variegata ed accattivante, degna dei migliori album black metal vecchia scuola, in certi momenti mi ha ricordato i primi lavori degli Emperor.

La successiva ”Bloodhorns Are Calling” è forse la traccia che mi ha meno impressionato: la ritengo un po’ piatta anche se il livello qualitativo resta comunque buono anche in questo frangente. Chiude la fantastica outro “Marchwaves Consume The Oblivion Cliff”, non una vera e propria canzone ma più la degna conclusione di questo meraviglioso racconto vampiresco: strumentale, solo clavicembalo e ambiente, un viaggio barocco verso la notte più oscura. Quest’ultima incarnazione di Morcolac è assolutamente un ottimo lavoro, ben scritto ed interpretato, un disco ricco di spunti interessanti che pesca a piene mani da un sottogenere che ha visto la sua massima espressione ormai qualche decennio fa. L’unica pecca, se così la possiamo definire, è la resa sonora forse troppo “digitale”: probabilmente non avrebbe guastato un po’ più di calore analogico, specialmente sulle tastiere che a volte restituiscono quel sentore tipicamente midi anni novanta.

REVIEW OVERVIEW
Voto
75 %
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morcolac-sanguinariaTRACKLIST <br> 1. Sanguinaria; 2. Ominous Castledusk; 3. Blacklight Torches From Below; 4. Dragonbanners Draw The Horizon; 5. Maze Of Glorious Flowing; 6. Bloodhorns Are Calling; 7. Marshwaves Consume The Oblivion Cliff <br> DURATA: 38 min. <br> ETICHETTA: Dusktone <br> ANNO: 2025