Abysmal Grief

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Abbiamo scambiato quattro chiacchere con Regen Graves, mastermind dei liguri Abysmal Grief, lugubri alfieri del doom metal made in Italy fin dalla metà dei mai troppo rimpianti anni novanta e gruppo che ha contribuito, insieme ad altri (Death SS, Mortuary Drape, tanto per citarne un paio), a definire le coordinate stilistiche e l’immaginario estetico di quello che viene da diverso tempo definito “dark sound” tricolore. Ne abbiamo quindi approfittato per fare il punto della situazione e andare ad esplorare più da vicino il mondo della band e di Graves, tra ricordi, collaborazioni, anticipazioni, passeggiate nei cimiteri e vecchi film horror di serie b. Buona lettura!

Ciao Regen, benvenuto su BMIK! L’ultimo album degli Abysmal Grief, “Funeral Cult Of Personality”, risale al 2021. Cos’è successo da allora dal punto di vista musicale? Che riscontro avete avuto dal pubblico e dalla critica su questo lavoro?

Dal 2021 a oggi sembra passato davvero molto tempo se consideriamo quello che è accaduto nella band: abbiamo cambiato line up dal vivo, passando da quattro a cinque elementi, con l’inserimento del nuovo tastierista Flux Mortis, e abbiamo reclutato il nuovo batterista Vésperus Haldegorr, che ha sostituito il nostro drummer storico Lord Of Fog. A livello discografico abbiamo poi realizzato un nuovo album di outtakes e inediti nel 2023 intitolato “Despise The Living, Desecrate The Dead” e un live album, “Narcissistic Necrophiles”, sempre nello stesso anno, con la nuova etichetta Avantgarde Music. Nel frattempo ci siamo dedicati a svariati tour in giro per l’Europa. Il riscontro di pubblico e critica riguardo ogni nostro lavoro o apparizione dal vivo è sempre piuttosto positivo: siamo trattati ogni volta con un misto di curiosità e rispetto, il che non dispiace assolutamente.

Quando ci siamo incontrati l’ultima volta, accennavi a un nuovo album in lavorazione. A che punto siete? Puoi darci qualche anticipazione su uscita, sound ed etichetta?

L’etichetta sarà Avantgarde Music. Il disco dovrebbe essere previsto per fine anno, ma è tutto ancora incerto dato che siamo tuttora in fase di mixaggio e il processo lavorativo è stato interrotto per problemi allo studio di registrazione. Quindi non posso dirti nulla di più, se non che il sound sarà ovviamente sempre lo stesso. Non ci saranno mai sostanziali novità stilistiche riguardo gli Abysmal Grief.

Dopo tanti anni di attività, cosa ti spinge ancora a creare nuova musica e a salire sul palco? C’è qualcosa che senti di voler esprimere oggi in modo diverso rispetto al passato?

Mi ricordo che tanti anni fa qualcuno mi fece la stessa domanda, e io risposi senza esitazione che ciò che ci spingeva ad andare avanti era la nostra rabbia nei confronti della gente. Credo di poterti dire che il sentimento è lo stesso, probabilmente ancora più radicato di allora.

Parlando di live, lo scorso anno avete fatto due leg del tour. Un segnale di grande interesse e richiesta. Quali sono i territori in cui gli Abysmal Grief hanno il seguito più forte? Avete ricevuto proposte dal Sud America, dove il dark metal italiano è particolarmente apprezzato?

Direi che Francia, Danimarca e Europa dell’Est sono i posti in cui abbiamo il seguito più fedele, sia dal vivo che a livello di vendite. Dopo ovviamente l’Italia. Poi riceviamo quasi ogni anno proposte di tour da parte di promoters sudamericani ma, dato che non prendiamo aerei, sono sempre costretto a rifiutare, purtroppo.

Nel 2024 hai pubblicato “Ashes”, il tuo disco solista, che esplora sonorità più sperimentali, tra dark e noise. Com’è nato questo progetto e cosa rappresenta per te rispetto agli Abysmal Grief?

Il mio progetto solista nasce esclusivamente come via di fuga dagli Abysmal Grief e come valvola di sfogo per quella che è la mia passione verso sintetizzatori, effetti, pedaline e tutto ciò che comporti una qualche sperimentazione con suoni e rumori. Mentre la musica che faccio con gli Abysmal Grief è un qualcosa che “muore” subito dopo la pubblicazione del disco, posso dire che i miei lavori ambient sono creati con l’intento specifico di essere riascoltati e “vissuti” da me anche dopo la pubblicazione. Credo che abbiano un valore e un significato quasi terapeutici.

C’è stato un evento o un momento preciso nella tua vita che ha acceso la tua passione per il metal, per i cimiteri e per il mondo dell’occulto?

Credo che il punto di partenza di tutto sia stato il mio interesse innato per la morte e tutto ciò che ad essa fa riferimento, e non saprei andare così tanto a ritroso da definire un preciso momento in cui tutto è iniziato. Poi, da adolescente, l’incontro col metal, la cultura horror e l’esoterismo in generale sono stati solamente la concretizzazione di questi istinti, come credo capiti al 90% delle persone che dedicano la vita a queste tematiche.

Gli Abysmal Grief hanno un forte legame con l’immaginario horror. Quali sono tre film che ti hanno influenzato di più in passato? E c’è qualche titolo recente che ti ha colpito?

Domanda difficilissima, quasi impossibile rispondere. Man mano che invecchio però mi rendo conto che, potendo valutare ed analizzare con occhi diversi il mio passato, ci sono stati diversi film e registi che mi hanno influenzato di volta in volta, e quasi sempre in maniera del tutto inconsapevole in quel preciso momento. Vent’anni fa ti avrei nominato Bava, Argento o Fulci poiché quello è in fondo il terreno comune su cui si sviluppano certe suggestioni di noi musicisti “dark”. Sei un musicista anche tu, e sono sicuro che condividi questa analisi. Poi però, a distanza di tanti anni ti capita di rivedere un paio di film decisamente minori e “bruttini” come “Bloody Psycho”, “La Casa Nel Tempo” o “La Casa Delle Anime Erranti” e ti rendi conto che allora eri stato influenzato molto più da quelli che non da altri capolavori del genere decisamente più blasonati! Titoli recenti proprio non te ne saprei dire, dato che film moderni non ne guardo…

A livello musicale, cosa ascolti principalmente oggi? Ci sono artisti o generi che segui al di fuori del metal?

A parte pochissime realtà “nuove” veramente valide, mi duole dirti che i miei ascolti consistono al 90% in bands del passato che ascoltavo da adolescente, e che ancora riescono a stimolarmi. Al di fuori del metal è sostanzialmente uguale, continuo ad ascoltare gente come Schulze, Bowie, i Cure o i Bauhaus, o i primi dischi di Franco Battiato, e mi considero sostanzialmente ignorante circa le nuove generazioni.

Hai recentemente collaborato con Runes Order. Ti va di raccontarci qualcosa su questo progetto? Com’è nata l’idea del titolo del disco? E possiamo aspettarci altre collaborazioni in futuro?

La collaborazione con Claudio Dondo è frutto di un rapporto di amicizia che risale allo split che facemmo con lui una decina di anni fa. Da allora abbiamo iniziato a parlare sempre più concretamente della possibilità di fare qualcosa insieme, considerato il mio intento (poi sviluppatosi appieno) di iniziare una carriera solista in quel settore. Il risultato che ne è venuto fuori è stato appunto il cd “Falsche Fragen” del 2023, edito da Blood Rock Records, nel quale abbiamo sostanzialmente improvvisato una serie di basi sulle quali poi ciascuno di noi ha aggiunto del suo, in maniera assolutamente libera e istintiva. È stato un processo lavorativo davvero entusiasmante per me, anche perché ho avuto l’opportunità di osservare attentamente il modus operandi di uno dei nomi che da sempre hanno influenzato il mio stile. Il titolo è nato da un avvenimento scherzoso e un po’ psicotico che è accaduto poco prima delle fasi di produzione del disco… è un qualcosa di molto più stupido di quello che si pensi, e quindi non te lo svelerò. Ti posso però svelare che proprio in queste settimane stiamo ultimando un nuovo lavoro insieme, sempre a nome Runes Order & Regen Graves, con la presenza di qualche ospite molto particolare, e siamo alla ricerca di un’etichetta che possa essere interessata a pubblicarlo.

Quali sono i prossimi passi per gli Abysmal Grief? State pianificando nuovi tour?

A fine aprile uscirà su Avantgarde un lp live in edizione limitata contenente brani registrati durante due serate dello scorso tour europeo a Bratislava e Praga. Mentre per quanto riguarda l’attività dal vivo, ci esibiremo il 3 maggio al Church Of Crow Fest a Pinerolo, vicino Torino, e poi a fine luglio all’Enter The Eternal Fire Fest in Repubblica Ceca, dopodiché ci prenderemo una pausa dai concerti per concentrarci sui dettagli del nuovo album.

Grazie per la tua musica e il tuo tempo! Se ti va, lascia un messaggio per i lettori di BMIK.

Ti ringrazio per l’interesse e il supporto agli Abysmal Grief. In Morte.