Hard & Fast Ep. 5

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Ed eccoci giunti al quinto appuntamento con la rubrica che tutto il mondo ci invidia, l’unica che vi permette di conoscere disgustoso pattume underground per torturare a dovere i vostri marci padiglioni auricolari. Questa volta ci siamo davvero superati andando a scovare putride chicche provenienti dai quattro angoli del mondo al fine di soddisfare i vostri insaziabili appetiti. Poi non dite che vi vogliamo bene. Buona lettura e, soprattutto, buon ascolto!

CELESTIAL WITCHCRAFT – CELESTIAL WITCHCRAFT – full length – 2025 – Indipendente

Diteci voi quale altro sito e quale altra rubrica potrebbe mai parlarvi di una band proveniente dal Tagikistan se non BMIK e Hard & Fast? Suggerimento, nessuna. Ebbene sì, i Celestial Witchcraft provengono dal Tagikistan, uno dei più remoti e misteriosi paesi dell’Ex Unione Sovietica che, secondo Metal Archives, assomma in tutta la sua storia un totale di ben sette band metal, di cui attive al momento solo due. Ovviamente parlare di band in questo caso è esagerato, visto che si tratta del classico prodotto da “cameretta”, totalmente debitore del classico black metal anni novanta, con tanto di riff letteralmente clonati da canzoni che tutti noi abbiamo ascoltato centinaia di volte e una chitarra distorta e compressissima che potrebbe ricordare i primi lavori dei russi Blackdeath. Oltre all’esotica provenienza, i Celestial Witchcraft hanno dalla loro un songrwiting piuttosto ricercato, un bel gusto per la melodia e la capacità non banale di ricreare un’atmosfera di gelida malvagità che sta alla base del genere, al netto delle inevitabili ingenuità di un primo lavoro e di una drum machine dai suoni troppo ovattati. Per completisti, irriducibili nostalgici e i curiosi di come possa suonare il black metal tagiko.

KVELE – FROSTBITTEN APOCALYPSE – full length – 2024 – Metal Throne Productions

I Kvele invece provengono dalla Grecia, da sempre avanguardia della scena mediterranea e fucina di band grandiose che hanno fatto e continuano a fare la stora del genere. Fondati nel 2009 da Ungod, polistrumentista attivo in tanti altri progetti decisamente interessanti quali Necrohell, Obsecration, Sad e Slaughtered Priest, i nostri suonano un black metal veloce e furioso, dal suono pesante e affilato, in una sorta di classico mix tra Svezia e Norvegia, con qualche richiamo al Canada. “Frostbitten Apocalypse” si ispira inequivocabilmente ai migliori Immortal e può vantare riff memorabili come l’apertura di “Frostbitten” e quello portante di “Reckoning”, vere e proprie tempeste di ghiaccio atte ad annichilire l’ascoltatore. Pochi fronzoli e tanta sostanza per un disco “già sentito” ma fatto decisamente come si deve.

HELVITNIR – WOLVES OF THE UNDERWORLD – full length – 2025 – Dusktone

Siamo partiti da gruppi che si “ispirano a” e adesso arriviamo a chi ha ispirato quei gruppi. Gli Helvitnir sono norvegesi e, benché di nuova formazione, contanto tra le proprie fila veterani del settore, tra cui spicca il vocalist Mark Azzopardi, qui accreditato come Hellcommander Vargblood, e soprattutto un certo Jan Axel Blomberg, meglio conosciuto come Hellhammer, alla batteria. Parliamo quindi di un black metal norvegese “moderno”, soprattutto nei suoni rifiniti e bombastici, in particolare alla batteria che, forse visto il vip allo strumento, ha un’eccessiva preponderanza sugli altri strumenti. Nulla di scandaloso o che rovini l’esperienza di ascolto che rimane di alto livello. È palese che si tratta di un disco suonato da musicisti esperti e talentuosi, eccellenti nel mediare parti veloci ed aggressive con altre più melodiche ed evocative, come nelle ottime “Void Of Emptiness” e “Odinsbane”. Rimane la sensazione di un prodotto un po’ troppo manierista e studiato a tavolino benché di indubbia qualità e di inevitabile interesse per chiunque ami questo genere.

TOTAL POISON – WITCHING HOLOCAUST– ep – 2025 – Indipendente

E adesso arriviamo alla parte sporca della nostra rubrica, ovvero quella dedicata all’ungerground più marcio e dimenticato. One man band statunitense di stanza in Minnesota, i Total Poison rilasciano come esordio questo ep di poco più di dieci minuti, fregiato da un black’n’roll grezzo e semplice ma tremendamente efficace. Pura violenza ed ignoranza sonora contrappuntata da qualche digressione melodica mica male ed una voce sgraziata e rimbombata, come nelle migliori tradizioni delle band da cantina. Per quelli che non sono ancora stanchi di scapocciare.

OTRAS –  ČAS KARHAŤ – full length – 2024 – Into Endless Chaos Records

Gruppo slovacco di giovane formazione, gli Otras suonano un black metal bastardizzato con thrash e punk, l’ideale per tormentarsi le orecchie e spaccarsi la testa contro un muro. Brutto, sporco e cattivo, con un suono pesante e tagliente che sembra aver evitato ogni ombra di rifinitura digitale, “Čas Kharať” (tutti i titoli e i testi sono in lingua slovacca) è un muro di violenza e odio sonoro che in questi tempi moderni è sempre più raro trovare e che fonde perfettamente le strutture essenziali del punk con il parossismo sonoro del black metal. Ne viene fuori un disco ad alto tasso energetico, talmente crudo e diretto da sembrare che la band stia suonando direttamente nelle casse delle stereo. Niente male neanche i Pakosten, gruppo ceco sempre in bilico tra black metal e punk, con cui gli Otras hanno rilasciato uno split nel 2022.