BLACK LAKE METAL FEST III
29-05-2010 OLDEN LIVE CLUB – LONATO DEL GARDA (BS)
TUMULUS ANMATUS / VIDHARR / KULT / IMAGO MORTIS / DARKENED NOCTURN SLAUGHTERCULT / BEHEXEN / SATANIC WARMASTER
Il Black Lake Metal Fest é giunto alla sua terza edizione ed é divenuto nel corso di questi anni un appuntamento importante per tutti coloro che apprezzano la dimensione live della musica più estrema e senza compromessi. È con grande dispiacere che apprendo che l’Olden Live Club sarà a breve costretto a chiudere i battenti a causa di problemi economici. Un vero peccato, dal momento che il locale in questione, in poco tempo e con mirabile sforzo, aveva saputo ritagliarsi uno spazio di tutto rispetto, ospitando le esibizioni di moltissimi gruppi black di grande qualità che raramente o mai hanno calcato il suolo italico e che difficilmente rivedremo in futuro.
Questa sera aprono le danze, con insospettabile puntualità, i lombardi TUMULUS ANMATUS, band che si sta dimostrando molto attiva per quanto riguarda le esibizioni dal vivo e che di recente ha pubblicato il proprio full length di debutto, “Ave Casus Mundi”, via Art Of Propaganda. Il quartetto nostrano tiene il palco con sicurezza, nonostante la giovane età, e scalda il pubblico con una performance potente e senza sbavature, caratterizzata da una grande energia ma anche da suoni troppo bassi che non esaltano a dovere il black con violente sfumature thrash dei nostri. Degna di nota “Bloodlust”, cover dei Venom, posta in chiusura, ben interpretata dal gruppo italiano.
É quindi la volta dei romani VIDHARR, anch’essi da poco sul mercato con il loro debutto sulla lunga distanza “Eclipse”, pubblicato nel 2009, da cui sono tratti la maggior parte dei brani proposti in questa sede. Il gruppo nostrano si dimostra totalmente a proprio agio sul palco e può beneficiare di suoni più definiti rispetto ai Tumulus Anmatus, che sostengono l’impatto feroce del loro black metal nudo e crudo di estrazione darkthroniana. Il look piuttosto inusuale e l’attitudine quasi punkeggiante della band rendono l’esibizione dei Vidharr ulteriormente originale ed apprezzabile.
I comaschi KULT, che ho avuto modo di vedere all’opera in diverse occasioni, sono sempre una garanzia in sede live. Anche questa volta il loro spettacolo è all’altezza delle aspettative, nonostante i suoni non proprio perfetti. Werewolf e compagni sono ormai una macchina rodata ed i brani del loro disco “Winds Of War”, potenti ma pregni di oscure melodie, hanno una buonissima resa dal vivo. Bella ed in pieno Kult-style anche la nuova “Senza Pace”, song cadenzata e di grande atmosfera, tratta dallo split “The Ancestral Alliance” pubblicato di recente in compagnia dei serbi The Stone.
Buona impressione mi hanno fatto anche i bergamaschi IMAGO MORTIS, gruppo che ha ormai alle spalle due full length e che gode di un importante seguito di pubblico. La presenza scenica dei nostri é molto efficace così come il loro black metal freddo e notturno, dall’afflato potentemente rituale e morboso. Echi di Darkthrone, Gorgoroth, Inferno e Silva Nigra si rincorrono nelle note del gruppo italiano che, pur mantenendo un approccio classico e minimale, riesce a coinvolgere pienamente l’audience che nel frattempo si é fatta più numerosa e partecipativa. Una performance violenta ed aggressiva, di grande impatto e molto apprezzata dai presenti, compreso il sottoscritto.
Salgono a questo punto sul palco i tedeschi DARKENED NOCTURN SLAUGHTERCULT, capitanati dalla bionda e demoniaca Onielar che, con il suo screaming malefico e disperato, é la vera protagonista dello show della band teutonica. I suoni troppo impastati non sono davvero il massimo, mentre invece sotto l’aspetto visivo lo spettacolo si dimostra di grande impatto grazie ad un gruppo che tiene il palco con esperienza e padronanza dei propri mezzi e, soprattutto, alla performance della frontwoman, che mostra croci rovesciate a go-go, sputa sangue finto sulla folla e si lascia andare ad invettive anti-Hitler e pro-Satana (!). La violenza sprigionata dal gruppo é notevole ed il numeroso pubblico presente pare apprezzare: il culmine si raggiunge con “Saldorian Spell”, “Hora Nocturna” e la conclusiva “Nocturnal March”. Un buon concerto anche se a tratti l’esecuzione dei pezzi é risultata un po’ confusionaria.
Funestata da suoni a dir poco pessimi é stata anche l’esibizione dei finlandesi co-headliner BEHEXEN, i quali, come di consueto, allestiscono sul palco una sorta di messa nera con tanto di funesti candelabri, tuniche, paramenti sacri ed incensi, creando un’atmosfera estremamente macabra, rituale ed oscura. La band di Shatraug e Hoath Torog pesca i pezzi da tutto il proprio repertorio, privilegiando gli ultimi due albums “By The Blessing Of Satan” e “My Soul For His Glory”, ma é quando vengono proposti i classici del capolavoro “Rituale Satanum” che viene raggiunto l’apice del concerto. Purtroppo, come detto, i suoni sono veramente improponibili; chitarre e voce sono a tratti quasi inudibili ed é un vero peccato per chi non aveva ancora avuto la possibilità di vedere all’opera questo gruppo che normalmente in sede live “rende” molto bene.
Chiudono la serata i SATANIC WARMASTER, band che calca per la prima volta un palco italiano e per la cui esibizione c’era molta attesa. Satanic Tyrant Werewolf e compagni danno vita ad un live show sporco e grezzo, carico di adrenalina. Adrenalina ed esaltazione che si trasmettono immediatamente al pubblico (c’é chi accende un fumogeno, chi fa scoppiare un petardo…), che si dimostra fin dalle prime note decisamente coinvolto. Il massimo della partecipazione si raggiunge durante l’esecuzione di “Black Metal”, cover dei Venom suonata con piglio quasi punk, che scatena un vero putiferio sotto il palco. La resa sonora non é pulita ma neppure cacofonica come si sarebbe potuto pensare. Il gruppo finlandese é in gran forma e spara in faccia ai presenti pezzi vecchi e nuovi privilegiando, come prevedibile, l’aspetto più ferale e thrash oriented del proprio repertorio. Ecco quindi che si susseguono, tra le altre, la trascinante “The Vampiric Tyrant”, la cavalcata oscura “Carelian Satanist Madness” e la violentissima “My Kingdom Of Darkness”. Per quanto mi riguarda le aspettative relative alla performance dei finnici non sono andate per nulla deluse: un concerto “cattivo”, con poche formalità e molta, dannatissima sostanza.
Un’ottima serata, sold out da mesi (diversi i presenti giunti dall’estero), all’insegna dell’underground black metal più autentico. Menzione d’onore per un tizio tedesco che, ai limiti del coma etilico, cercava disperatamente di stappare una bottiglia di vino bianco, ovviamente senza riuscirci, e che probabilmente starà ancora vagando senza meta per le campagne del bresciano in preda ai fumi dell’alcol…