Da non confondere con la band polacca già recensita nelle pagine di questo sito e che porta il medesimo nome, questi Taranis sono un duo belga dedito ad un black thrash contaminato da marcate influenze epiche, che già traspaiono dalle immagini del booklet, ritraenti cavalieri in battaglia, re, castelli e quant’altro. L’apertura è affidata a “Honour”, brano teso e veloce, sulla scia di gruppi come Gospel Of The Horns e Toxic Holocaust, di certo non estremamente originale, ma comunque dal tiro avvincente ed apprezzabile. Ma i nostri non decidono di premere sull’acceleratore per l’intera durata del disco (e forse è un peccato), bensì vogliono costruire un lavoro completo e dinamico sotto vari punti di vista. Ed ecco che le influenze epic accennate in partenza si fanno vive nelle cadenzate “Father Of Storms” e “Blessed In Fire”. Delle due sicuramente è più riuscita la prima, che mi ha ricordato anche i Destroyer666 di “Phoenix Rising”. Le restanti tracce portano avanti questa alternanza di brani più diretti ad altri più rallentati. Il guitar work quindi pesca un po’ qua e là, dal thrash più minimale ed ignorante nelle parti più dirette, a spunti eroici e battaglieri figli dei Bathory più barbari per quanto riguarda i frangenti più atmosferici, e il risultato resta comunque soddisfacente, nonostante il riffing difetti in qualche occasione di originalità e personalità. Da segnalare la brillante “War Is Here”, caratterizzata da vari cambi di tempo, che passa da riff dal flavour marziale a sparate di thrash stile teutonico, e anche “Night in Carpathia”, song dal piglio vincente ed esaltante. Ottima anche la produzione, decisamente curata, incisiva e potente, perfetta per il genere proposto. C’è da dire che, nonostante qualche difettuccio, nel suo complesso questo “Taranis” è un discreto album, che non aggiunge niente di nuovo a quanto fatto fin’ora, ma ha almeno il merito di non annoiare. Per concludere, un cd come ce ne sono tanti, che però non sfigurerà di certo nelle vostre collezioni.
