Suite Noire è una misteriosa ed oscura creatura, che si dibatte nei miasmi fetidi delle esalazioni industriali, dove recita i suoi incomprensibili rituali esoterici. Progetto solista italiano dietro al quale si cela Hypnos (ex Thee Maldoror Kollective ed attualmente in forza a Opthalidon e Silenti Luna), ci offre con questo “Darkness Above, Darkness Below” un viaggio lugubre nei territori del drone-noise più minimalistico e soffocante, sporcato da influenze ambient, che conferiscono all’insieme sfumature decisamente apocalittiche: una miscela ossessiva ed inquietante, che si snoda attraverso quattro episodi senza soluzione di continuità, un excursus nelle tenebre più profonde sulla scia di Raison D’Être, In Slaughter Natives e MZ 412, che restano i maestri inarrivabili del genere. La musica è disturbante e procede nell’alternanza e sovrapposizione tra nichilismo rumoristico e distorte divagazioni ambientali, spesso dilatate ed insinuanti, mantenendo un approccio oltranzista e sprigionando un feeling che potrebbe farla accostare al black metal, tuttavia soltanto a livello di sensazioni, vista l’assoluta assenza degli strumenti tradizionali e di qualsiasi appiglio ritmico che possa anche solo lontanamente ricordare la classica forma canzone. Questo disco potrebbe essere l’ideale colonna sonora di qualche pellicola horror/weird: l’accostamento tra musica ed immagini è quasi spontaneo ed è infatti utilizzato dal nostro in sede live, quasi a fornire un sostrato visivo alla tensione rumoristica, come ho avuto occasiono di constatare nella recente performance alle Officine Sonore di Vercelli (qui il report). Tuttavia, a mio giudizio, lavori di questo tipo funzionano meglio ed hanno un impatto emotivo maggiore nel chiuso di una stanza, meglio se scarsamente illuminata, dove le immagini potranno associarsi alla musica scaturendo direttamente dalla mente del solitario ascoltatore. Al di là di queste considerazioni personali, siamo di fronte ad un’opera strisciante e criptica, che non propone soluzioni particolarmente originali ma si pone nel solco della tradizione del genere senza affatto sfigurare. “Darkness Above, Darkness Below” non è certamente un lavoro di immediata fruizione, anzi l’ascolto potrebbe risultare ostico per coloro che non sono avvezzi a questo genere di sperimentazioni sonore, anche se sono convinto che la carica dirompente di questo tipo di “musica-non-musica” non sia più quella di venti-venticinque anni fa, quando la Cold Meat Industry sdoganò per prima queste pericolose bizzarrie soniche e le impose con successo all’attenzione dell’audience metallica estrema (pur se in questi ultimi tempi si sta assistendo ad una certa riscoperta dei classici del genere). A voi la scelta dunque: siete pronti a farvi avvolgere dal buio?
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