Come tutte le uscite targate Purodium Rekords, anche questa nuova fatica dei portoghesi Nefastu è all’insegna del più disgustoso e macilento true black metal, che più true non si può. Questa etichetta è specializzata in uscite “di culto”, rigorosamente in edizione limitata, dedicate esclusivamente alle realtà più putride e marcescenti dell’underground lusitano. I Nefastu non fanno ovviamente eccezione: i nostri sono un quartetto attivo da qualche anno e prima di questo ep hanno pubblicato due demo in formato tape, “Versículo I – Entre A Ira E A Desolação” e “Versículo II – As Profecias Do Caos”, rispettivamente nel 2011 e nel 2012. Questo “Obscura Transcendência” esce in formato vinile 7” ed in sole centocinquanta copie e ci offre un quarto d’ora scarso di puro ed incontaminato raw black metal, di quello marcio, desolante e caotico, essenzialmente ed intimamente anni novanta, nella concezione e nella resa sonora. Chitarre zanzarose ed ossessive, batteria in duplice modalità (o feroci assalti in blast beat o più dinamici tu-pa tu-pa), screaming demoniaco e raggelante, registrazione da cantina, che al confronto “Under A Funeral Moon” sembra una superproduzione, e soprattutto una continua, monolitica ed (in)sana colata di odio e misantropia, che compenetra ogni singolo secondo di questo breve lavoro.
Intendiamoci, ogni nota che ascolteremo una volta premuto il tasto play, ogni maligna atmosfera evocata, ogni bestiale invocazione è già stata sentita mille volte in passato, ma la convinzione e la dedizione assoluta alla vecchia scuola dei Nefastu vanno a mio giudizio, almeno in parte, premiate, nonostante l’assenza di originalità, perché in questo caso l’attitudine, che permea in maniera radicale ogni uscita del gruppo portoghese, ha maggior peso ed è anzi l’unico elemento che permette ai maniaci di questo genere di sonorità di continuare ad apprezzare questo tipo di lavori, nonostante siano trascorse ormai tre decadi da quando il black metal suonato in questo modo si rivelò al mondo metallico, sconvolgendolo.
“Obscura Transcendência” suona in tutto e per tutto come un vecchio demo pubblicato nel 1993 e questo è quanto, non c’è molto altro da aggiungere: piacerà a quanti non possono smettere di ascoltare e riascoltare primi Darkthrone, Vlad Tepes, Belketre e continuano, ad onta di miriadi di sperimentazioni e contaminazioni, ad essere ossessionati dal freddo, dall’oscurità e dalla pallida luna nel cielo invernale.