Quando mi capita di ascoltare prodotti così dannatamente e fieramente old school non posso fare a meno di entusiasmarmi per l’attitudine incorruttibile e per la musica che mi riporta indietro negli anni, specialmente se si tratta di musica di buona fattura, come quella che ci offrono i francesi Impure Ziggurat, giovane band che, oltre a questo ep 7” pubblicato in edizione limitata a duecentocinquanta copie, ha all’attivo anche un demo in formato tape (“Raping The Quantum Womb Of The Macrocosm” del 2015), anch’esso a tiratura molto limitata. Due pezzi più intro di black/death metal puro ed incontaminato, sulla scia dei classici Von, Black Witchery, Beherit e Archgoat, carico di violenza ed atmosfere putride e malevole. Nulla di nuovo ovviamente ma i nostri dimostrano di avere le idee chiare e di essere in grado di diversificare la loro proposta quel tanto che basta per evitare l’effetto noia, senza rinunciare ad un’oncia di sangue e devastazione sonora: e questo grazie ad efficaci e sulfurei rallentamenti e ad un tocco di selvaggio thrash d’annata (sulla scia soprattutto dei Destruction di “Sentence Of Death” e dei Sepultura di “Morbid Visions” e “Bestial Devastation”), che dona un tocco di dinamismo ad una musica che resta comunque arcigna e granitica. Il concept è fondato sugli scritti di autori come Robert Bauval, Zecharia Sitchin ed altri che sostengono teorie pseudo storiche più o meno fantasiose, ma in alcuni casi affascinanti, sui legami tra alieni ed antiche popolazioni e sui culti misteriosi praticati dalle civiltà primigenie (sumeri, egizi, stonehenge: tutto un bel minestrone ma, ripeto, affascinante). Aggiungete una registrazione artigianale con il tipico suono da cantina umida ed avrete il quadro completo della proposta di questo bestiale e morboso quartetto transalpino. Solo per maniaci della vecchia scuola (ascoltate anche i Necroblood, band gemella del singer TerrorReign).
