Ad un anno di distanza dal precedente “Dominanz”, la band tedesca realizza il quarto capitolo della sua storia. L’album è composto da ben dieci tracce, fatte tutte della stessa identica pasta. Questi 40 minuti sono un vero e proprio pugno nello stomaco; l’album si apre con “I Bless you God”, traccia monotematica e insignificante, e prosegue con un ritmo assurdo, insostenibile per i miei gusti. La struttura portante di ogni traccia è fondamentalmente uguale; una sezione ritmica massacrante e un guitar riffing a tratti thrasheggiante, creano un caos sonoro mortalmente noioso e fastidioso, tant’è che spesso sono stata costretta a portare avanti le tracce, con la sensazione di ritrovarmi sempre allo stesso punto e con il dubbio che stessi ascoltando ancora la song precedente. La sesta “Monotonus II” anch’essa diretta e furiosa, mi ha vagamente ricordato qualche passaggio dei Dark Funeral, con i suoi riff di chitarra sì taglienti ma forse più sensati ed equilibrati in un contesto musicale sconnesso ed eccessivo in tutti i sensi. La produzione è comunque all’altezza del sound che risulta ad ogni modo potente ma ovviamente contaminato da soluzioni strumentali eccessivamente uniformi e piatte. La conclusiva “Endstille (Leichnam)” rappresenta una traccia un po’ a parte, in cui viene parzialmente abbandonata la rudezza e la furia che imperversa per tutto l’album, per percorrere temi dalle venature quasi depressive, dalle battute fredde ma sicuramente meno assillanti. In conclusione, direi che ascoltare un album simile è per me una tortura, e chiedo venia se sono stata poco oggettiva. Consigliato dunque esclusivamente agli amanti del black metal più aggressivo e feroce, tutti gli altri lo troveranno semplicemente pesante e noioso.
Sign in
Welcome! Log into your account
Forgot your password? Get help
Password recovery
Recover your password
A password will be e-mailed to you.