Dopo un periodo di grande frenesia creativa sfociato nella pubblicazione del primo full length (“Ancient Insignias” del 2011), i nostrani Blasphemous Noise Torment si sono presi qualche anno di pausa e tornano ora alla carica con questo “Reversed Cosmos”, seconda fatica sulla lunga distanza, pubblicato in formato cd dalla Amor Fati Productions ed in formato tape dalla Wohrt Records, per molti versi album gemello del suo predecessore, del quale prosegue il medesimo discorso stilistico, se possibile estremizzando ulteriormente alcuni elementi caratterizzanti del trademark sonoro del gruppo veneto. I nostri sono sempre stati orgogliosi fautori di un bestiale death/black metal (metal of death, come si diceva un tempo), devoto alla lezione di Revenge, Von, Black Witchery, Proclamation, Incantation e compagnia blasfema, ma arricchito da un piglio epico e guerrafondaio, che avvicina per molti aspetti la band a realtà come Bolt Thrower, Diocletian e Destroyer666. Elementi, questi, tutti ben presenti in questo nuovo lavoro, nel quale la cacofonia, la brama di sangue e la ferocia sonora vengono portate al’eccesso, come se l’ensemble capitanato dal singer e bassista F.B. avesse necessità di esprimere tutta la propria urgenza di uccidere cristallizzandola in note taglienti ed in brani carichi di furia omicida: l’impatto è davvero devastante anche se non mancano, come di consueto, qualche cavernoso rallentamento, qualche oscura melodia e qualche fulmineo assolo appuntito come uno stiletto. Il disco è un monolite grezzo e granitico scagliato contro l’ignaro ascoltatore e fa della compattezza uno dei suoi maggiori punti di forza ma è possibile citare alcuni pezzi sopra la media come l’opener “Rise Of The Self Proclaimed God” e la conclusiva “Cyclic Reversion”, ottimi esempi di violenza in musica veicolata in strutture chirurgiche e per questa ragione ancora più letale, od anche la più complessa ma altrettanto veemente “Chaos Ouroboros”. Forti della propria solidità compositiva e concettuale i Blasphemous Noise Torment hanno saputo introdurre piccoli elementi di diversificazione nel loro proposta musicale, pur mantenendosi saldamente radicati ad un sound e ad un’attitudine smaccatamente old school. Se volete sfogare i vostri istinti più primitivi e belluini nelle tracce di “Reversed Cosmos” troverete pane per i vostri denti (o meglio musica per le vostre orecchie).
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