Full lenght d’esordio per questa band finlandese nella quale militano diversi personaggi più o meno noti della scena underground di quel paese, impegnati anche in altri progetti quali Cast In Stone e Uncreation’s Dawn. Siamo di fronte ad un prodotto tutto sommato accettabile ed anche godibile all’ascolto ma assolutamente derivativo e privo della più pallida traccia di personalità. Puro unholy black metal in stile primi anni novanta, una sorta di epitome del riassunto della fotocopia del canovaccio tracciato anni fa dai Darkthrone e già fedelmente copiato da centinaia di altri gruppi. Ma quel che è peggio è che i nostri non hanno mutato di una virgola il loro approccio neppure nelle successive releases (l’album “At The Ruins Of The Holy Kingdom” e l’ep “Monuments Of Suffering”, entrambi del 2004). Ogni riff, ogni passaggio di batteria, ogni linea vocale puzza di già sentito lontano un miglio. Vanno comunque premiate la dedizione e l’attitudine e, sotto questo punto di vista, il disco raggiunge certamente una dignitosa sufficienza. Solo per collezionisti.
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