Di acqua sotto i ponti ne è passata tanta (dieci anni esatti) dall’esordio dei canadesi Forteresse, quel “Métal Noir Québéqois” che, seppur ancora acerbo, già lasciava intravedere le ottime potenzialità compositive della band di Moribond e Athros, oggi a tutti gli effetti un quartetto. I nostri sono ormai divenuti un punto fermo della scena black del Canada francofono e nel corso degli anni hanno saputo variare la loro proposta, pur restando fedeli ad un trademark musicale di fondo, atmosferico ed evocativo, a volte ai limiti dell’ambient e del post black, che li ha resi abbastanza facilmente riconoscibili. Dal punto di vista lirico la band ha sempre orgogliosamente rivendicato le proprie tradizioni manifestando un incondizionato amore per la propria terra e la sua storia: ed anche quest’ultima fatica non fa eccezione perché tratta delle lotte, sanguinosamente represse, condotte nel biennio 1837-1838 dalla popolazione del basso Canada (grosso modo l’attuale Québéc) per affrancarsi dal regime coloniale di Londra. Un’attitudine fieramente patriottica dunque, alla quale fa da perfetto contraltare una musica che questa volta è decisamente più solenne e battagliera rispetto al passato, anche per l’uso molto meno invasivo delle tastiere, che nei precedenti lavori dei nostri (specialmente “Les Hivers De Notre Époque” e “Par Hauts Bois Et Vastes Plaines”) rivestivano un ruolo di primo piano e che invece in questo “Thèmes Pour La Rebellion” sono quasi completamente assenti: un sostrato lirico del genere richiede un adatto accompagnamento musicale ed in questo senso è mirabile il lavoro alla chitarra svolto dal nuovo entrato Matrak Tveskaeg, capace di creare intrecci epici e corposi, che mantengono tuttavia il consueto feeling malinconico e l’altrettanto peculiare piglio melodico. Tra momenti più cadenzati e passaggi caratterizzati da maggiore aggressività, le canzoni scorrono compatte, inframmezzate dai rumori del campo di battaglia, cucite insieme dallo screaming possente ed espressivo di Athros: la formula che unisce potenza ed emozionalità si rivela vincente ed è coniugata con sapienza da musicisti che mostrano di sapere il fatto loro. Senza rinunciare all’approccio più sferzante e canonicamente black delle loro origini i Forteresse hanno in qualche modo reso più calda ed avvolgente la loro musica, evolvendo senza per questo estirpare le radici di un sound che nel freddo Canada sta sempre più acquisendo connotati tipici ed assumendo i caratteri di una scena coesa (oltre ai Forteresse, vi sono diversi gruppi interessanti come Monarque, Neige Et Noirceur, Sombres Forêts ed altri): ascolto ed acquisto certamente consigliati.
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