I Silva Nigra sono un combo underground di tutto rispetto nel loro paese d’origine, la Repubblica Ceca, giunto ormai al fatidico traguardo del terzo album sulla lunga distanza, edito dalla piccola etichetta Ravenheart, loro connazionale, in edizione limitata a 999 copie numerate a mano. La musica proposta in questo “Cerny Kult” (che, tradotto, dovrebbe significare qualcosa come “Culto Nero”) non si discosta di una virgola dalle precedenti produzioni della band: un black metal gelido di stampo tipicamente norvegese, con riff di chiara matrice darkthroniana e qualche debito anche nei confronti dei Carpathian Forest prima maniera, non per nulla qui omaggiati anche dalla cover dell’omonimo pezzo (praticamente identica all’originale) posta in chiusura. E la recensione potrebbe anche chiudersi qui perché nessun amante della nera fiamma può sconoscere il sound sopra descritto. I Silva Nigra non aggiungono nulla di personale a quel trademark così caratteristico, ma va quanto meno riconosciuto loro il merito di suonare come Satana comanda e di riuscire ad essere coinvolgenti con buoni pezzi, brevi, veloci e malvagi. E tanto basta per ritagliarsi uno spazio nella scena dell’Est Europa che pare essere particolarmente affezionata a queste sonorità così grezze ed essenziali (basti pensare a gruppi come Szron e Arkona). In più questo gruppo, specie nei momenti più cadenzati, riesce ad infondere un che di rituale alle proprie songs, un’atmosfera sulfurea e blasfema da messa nera, che riporta alla mente il mood demoniaco e quasi liturgico di “Rituale Sataanum” dei finlandesi Behexen (e scusate se è poco…). Quest’aura infernale risulta ulteriormente amplificata dall’intro e dall’outro assai inquietanti (costituite da campionamenti di canti religiosi in latino) e dall’uso della lingua madre nelle lyrics, che almeno alle nostre orecchie occidentali ha un suono particolarmente misterioso, quasi sciamanico. Null’altro da aggiungere per un album dignitoso anche se non originale, che raggiunge e supera abbondantemente la sufficienza.
