“Cauldron” è il secondo album dei Ruins, band proveniente dall’Australia (dalla Tasmania per la precisione) dietro la quale si cela il mastermind Alex Pope, cantante, chitarrista e bassista, coadiuvato dal batterista David Haley. Il disco è stato pubblicato in Australia nel 2008 e viene ora ristampato e distribuito nel resto del mondo dalla Debemur Morti Productions. I nostri propongono un black metal quadrato e cadenzato, sulla scia degli ultimi Satyricon, dei Khold e dei Disiplin, senza tuttavia possedere né l’appeal commerciale dei primi né il groove accattivante dei secondi né la cattiveria esplicita dei terzi. I pezzi sono giocati quasi tutti su mid tempos granitici e rocciosi ed infarciti di rallentamenti poderosi, ma non riescono mai veramente a risultare convincenti; si ha costantemente l’impressione che le canzoni debbano decollare da un momento all’altro, ma questo non avviene mai. Sono apprezzabili invece alcune parti dal sapore industrial oriented, come il dialogo rubato alla fine di “Genesis”, che rappresenta l’episodio migliore del lotto. Abbastanza incolore invece la prova dietro il microfono di Alex Pope, che tenta disperatamente di imitare Satyr, ma senza averne la profondità vocale e l’espressività. Non è che tutto sia da buttare in questo lavoro; se amate alla follia dischi come “Rebel Extravaganza” e “Anti Life”, qui troverete una discreta “fotocopia” di quel modo di fare black metal. Se vi accontentate…
Sign in
Welcome! Log into your account
Forgot your password? Get help
Password recovery
Recover your password
A password will be e-mailed to you.