Ennesima sorpresa proveniente dall’underground italiano. Stavolta è il caso di mettere da parte lo scetticismo -sarò ripetitiva?!- e godersi appieno questi pochi minuti -troppo pochi- di sano BM. Gli Stormcrow, provenienti da Milano, esordiscono con questo “Wounded Skies”, e lo fanno nel migliore dei modi. La prima cosa che noto è la professionalità del Cd, che tutto può sembrare fuorchè un demo. Non è dunque il classico lavoro minimale, sotto nessun punto di vista, e si addice perfettamente allo stile proposto dai Nostri. L’artwork è ben curato, con tanto di booklet e lyrics allegate; l’aspetto visivo ,spesso sottovalutato, è in questo caso pienamente soddisfatto, tenendo comunque conto che il genere in questione tralascia solitamente certi aspetti, ponendo in risalto il lato prettamente musicale. Musicalmente parlando, c’è da dire innanzitutto che la produzione risulta molto chiara e pulita, equilibrando perfettamente i suoni di ogni singolo strumento che escono fuori potenti e decisi. Caratteristica dominante è sicuramente l’omogeneità dei pezzi, che sono fortemente allacciati gli uni agli altri, dando vita ad un prodotto abbastanza standardizzato nel suo contesto, ma che non scade mai nel banale. Ogni passaggio è costruito su trame melodiche orientate vagamente verso soluzioni compositive tipiche del black melodico svedese a cui si aggiunge un cantato corposo e aggressivo. Purtroppo i 17 minuti che compongono questo Cd limitano in parte la valutazione complessiva, e, trattandosi del demo d’esordio, preferiamo attendere fiduciosi in un seguito che possa confermare le evidenti capacità della band nostrana.
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