“The Black Alliance” è uno split di discreta fattura che vede protagonisti due band emergenti nel panorama italiano: Winds of Funeral e Cold Moon. Ad aprire questa release sono i pugliesi Winds of Funeral. Questi due pezzi non fanno che riconfermare le ottime capacità compositive, che avevo già avuto modo di apprezzare nel precedente demo “Funeral Wintermoon”. La prima “Journey of Damnation” è una traccia particolarmente oscura che rappresenta di certo l’episodio più coinvolgente e degno di nota di tutto lo split. Tra riff dannatamente maligni che accompagnano tempi dall’incedere lento e costante, e scream lancinanti ci si perde facilmente in un’atmosfera malata, offuscata da un odio scellerato. La seconda “The Only Way Cold Moon” resta fedele alla precedente traccia, proponendo riff più o meno simili e tempi raramente accelerati. Forse un numero più elevato di tracce avrebbe rischiato di far cadere il lavoro dei Winds of Funeral nella monotonia, ma su queste due tracce estrapolate singolarmente non posso che esprimere un parere positivo. Ed ecco la terza “Ravishing Melancholy” che dà inizio alla proposta dei Cold Moon, che mi appresto ad ascoltare per la prima volta. Purtroppo il salto di qualità è molto evidente, la produzione minimale non permette una chiara distinzione del sound che appare troppo debole al confronto delle precedenti song. A parte questa nota, chiaramente evidente, i Cold Moon riescono con queste due tracce a creare uno scenario che odora di malignità e rabbia. C’è da dire che il genere di BM proposto dalla band risulta più raw e grezzo rispetto a quello suonato dai Winds of Funeral, quindi, i suoni sporchi supportano in maniera confacente questa proposta musicale. La voce risulta abbastanza incisiva e si sposa perfettamente con le lugubri atmosfere che subiscono dei cambi di tempo più repentini. Avendo a disposizione solamente queste due tracce, il mio giudizio non può che essere limitato a quanto detto. A mio avviso questi quattro pezzi rientrano nella norma, rispecchiando più o meno i canoni del BM più puro e semplice. L’unica pecca è stata quella di inserire delle tracce molto differenti tra loro, a livello di qualità del suono, su cui facilmente ci si può basare nel giudizio complessivo delle singole band, portando magari a trarre conclusioni affrettate ed errate sull’attitudine delle band in questione.
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