Svartkraft é l’ennesimo side project di Godslayer Vassago, personaggio attivissimo della scena finlandese, già membro di Azaghal, Wyrd, Vultyr e di un’altra decina di gruppi almeno. Personalmente non ho mai supportato la proliferazione dei progetti paralleli, specie se si limitano a ricalcare pedissequamente le orme della band madre, ma se i risultati ottenuti sono strepitosi come nel caso degli Svartkraft, allora ben vengano. “Den Onda Pesten” é un disco sapientemente equilibrato, vario e compatto allo stesso tempo, proponendo le varie sfaccettature del black metal in un amalgama solido e perfettamente bilanciato. L’opener é una suite della durata di oltre dodici minuti, i cui ritmi lenti e trascinati, accompagnati da una voce straziata e da deboli e sinistre note di tastiera, non possono non ricordare l’immortale “Dunkelheit” del Conte. Sulla stessa lunghezza d’onda si muove la meravigliosa “Marscherande Mot Den Svarta Gryningen”, vera punta di diamante dell’album, con le sue atmosfere ipnotiche e circolari e le sue melodie colme d’infinita tristezza e malinconia che riportano alla mente i pezzi più depressivi di Nargaroth. Ma la qualità delle songs non si abbassa neppure quando la band decide di premere il piede sull’accelleratore, dando vita a classici up tempos alla Darkthrone (“Liv I Ruiner” su tutti), intrisi però di un senso della melodia inconfondibilmente finnico come nella migliore tradizione di gruppi quali Satanic Warmaster o gli stessi Azaghal, che li rende autenticamente personali. In definitiva un album completo sotto ogni punto di vista, un viaggio oscuro e morboso nei meandri inesplorati delle antiche foreste nordiche nelle quali l’anima malata e forse prematuramente morta si dibatte alla disperata ricerca di una quiete irrangiungibile. Un’epitome del miglior black metal attualmente in circolazione, da avere ad ogni costo.
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