Non mi pare che ci siano molte black metal bands degne di nota provenienti dal Venezuela: a colmare parzialmente questo vuoto ecco qui i Veldraveth, gruppo attivo da diversi anni e con alle spalle due full length (“Undefined God” del 2007 e “Temples Of The Black Flame” del 2009). Questo “Malformations Of God” è quindi il loro terzo parto sulla lunga distanza ed esce in formato cd per la Symbol Of Domination Productions ed in formato tape per la Iron County Records. Ed è bello sottolineare come vi siano ancora gruppi che, nonostante tutto, si ostinano a distribuire la loro musica attraverso un supporto fisico: d’altra parte la scena estrema sudamericana è ancora fortissimamente legata ad una concezione tradizionale ed ortodossa dell’underground ed i Veldraveth, anche per quanto riguarda la musica, non fanno assolutamente eccezione. Quello che ci propongono è infatti un bestiale e violento metal of death decisamente tinto di nero, al quale fanno da perfetto contraltare liriche antireligiose e blasfeme, come da copione. Dai Deicide ai Marduk (per citare due grossi nomi noti a tutti), pescando in generale dalla scuola brasiliana: queste le influenze dei Veldraveth, che in alcuni frangenti (“In Chaos Born”, “Ominous Omen”, “Murder”) sprigionano grande furia e riescono anche ad essere coinvolgenti, pur nella prevedibilità e nella riproposizione di stilemi conosciuti a chiunque segua anche solo superficialmente il metal estremo. “Malformations Of God” è un album – diciamo così – senza alcuna ambiguità, che potrà piacere ai fans più irriducibili del satanic black/death metal: potrebbe però essere il pretesto per scoprire altri gruppi venezuelani (magari anche più interessanti).
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