Terza fatica sulla lunga distanza per gli statunitensi Veilburner, duo composto dal polistrumentista Mephisto Deleterio (pseudonimo fantastico!) e dal cantante Chrisom Infernium. “The Obscene Rite” è un album autoprodotto e pubblicato in formato digitale, che ci presenta una band dedita ad un blackened death metal dai tratti sperimentali, dal sound corrotto da filtri e dissonanze e da qualche velleità dal sapore industriale. Un sound relativamente svincolato dai limiti di genere, che potrebbe ricordare alcuni fertili esperimenti di metà anni novanta e che ben si sposa con le atmosfere occulte che la musica dei nostri riesce a creare e con un concept a base di gnosticismo, magia ed esoterismo. L’elemento eterodosso è l’inaspettato rivestimento di strutture sonore che restano comunque legate nella loro intima essenza ad una più classica commistione tra la ferocia del death metal e la strisciante e cupa oscurità del black: il risultato che ne scaturisce non è di immediata assimilazione ma rivela scenari interessanti ed un piglio coraggiosamente avantgarde, che si manifesta anche nell’approccio vocale, multiforme ed in alcuni passaggi caratterizzato da un’evidente impostazione teatrale. Insomma i Veilburner non si tirano indietro ed in canzoni piuttosto articolate e complesse danno libero sfogo alla loro ambizione compositiva ed esecutiva: a conti fatti, e dopo diversi ascolti, si deve dare credito ai nostri e riconoscere loro la voglia di percorrere un sentiero musicale inusuale. E, di questi tempi, non è cosa da disprezzare.
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