Umbra Noctis – Via Mala

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Seconda fatica sulla lunga distanza per i nostrani Umbra Noctis, a cinque anni dal precedente “Il Primo Volo”, questo “Via Mala” (sulla scia di diverse altre uscite della, sempre italiana, Novecento Produzioni) è un album che prende le distanze dalle più classiche e conosciute sonorità nere, pur senza ripudiarle totalmente ed anzi arricchendole con un approccio elegante e romantico, che unisce all’elemento più squisitamente black influenze post rock ed un piglio malinconico e notturno senza dubbio affascinante. Questa tendenza innovativa era in parte già percepibile nei precedenti lavori della band lombarda, sia il primo full length che lo split in compagnia dei napoletani Gort (pubblicato nel 2010), ma in quest’ultima opera prende decisamente il sopravvento e viene ampiamente sviluppata, andando in parte ad avvicinare, almeno a livello di sensazioni ed emozioni suscitate, la proposta dei nostri a quella di gruppi come Novembre e Opeth o di alcune realtà post-black statunitensi. E credo che questa sarà la strada che gli Umbra Noctis percorreranno anche in futuro, nel senso che il dado è ormai tratto ed i confini sono stati travalicati in modo irreversibile. Ciò non significa affatto che l’aggressività e la violenza siano state accantonate, tutt’altro: vi è invece un buon equilibrio tra le due anime della musica degli Umbra Noctis, quella più ferale e quella più meditativa, ed accanto a parti più melodiche, agli stralci acustici, a momenti più intimisti e riflessivi ed alle atmosfere dilatate tipiche di questo genere di sound, non mancano per nulla granitiche linee di chitarra, furiose accelerazioni e passaggi freddi e taglienti come lama di rasoio. Il quadro è rifinito dal cantato completamente in italiano di Filippo Magri, che non rappresenta di certo una novità ma contribuisce in modo essenziale ad amalgamare, con le sue ritmiche spezzate ed una buona alternanza tra screaming feroce e parti in clean vocals avvolgenti ed espressive, l’armonia dell’insieme che, quando sorretta dalla giusta ispirazione, crea i migliori episodi del lotto (“Nevica”, “Maree”, “Spirale”). Gli Umbra Noctis, in definitiva, dimostrano di avere maturato sufficiente esperienza e di essere sostanzialmente in grado di camminare con le loro gambe. Pur con qualche incertezza a livello di registrazione (ad esempio il suono della batteria mi è parso troppo soffocato), “Via Mala” è un buon album di black metal evoluto, dal gusto moderno, caratterizzato da canzoni ben strutturate e decisamente heavy: “l’ombra della notte, contrariamente a quanto possa suggerire il nome, non è qualcosa di necessariamente negativo. La vediamo come un qualcosa che si scaglia contro l’uomo nel buio della sua coscienza per contrastarne il declino morale. Una dolorosa medicina”.